Cronaca

Allarme discariche abusive: 303 interventi di sgombero in un anno

FOTO D'ARCHIVIO

Dodici operazioni di pulizia in un anno, una al mese: sono quelle messe in campo da Linea Gestioni nella zona di via San Quirico dove vengono costantemente scaricati rifiuti speciali, soprattutto scarti edili, senza il minimo rispetto per l’ambiente. L’assessore alla Gestione Integrata dei Rifiuti Maurizio Manzi ha risposto ad un’ interrogazione della consigliera della Lega Simona Sommi, in merito a questa area oggetto di abbandoni e ad un’altra zona in centro città, via Cadore, di cui si era occupato un servizio di CremonaOggi (leggi QUI).

Il bilancio delle operazioni di sgombero di discariche abusive nel 2020 è sconfortante: 303 i ritiri effettuati in molteplici aree pubbliche, sia su segnalazione di privati cittadini che degli uffici. 2547 sono stati i ritiri di rifiuti  ingombranti effettuati dallo stesso gestore, su richiesta di cittadini.

Qualcosa potrebbe cambiare ora che  sono state messe in funzione due telecamere ad alta definizione che la stessa Linea Gestioni ha messo a disposizione della Polizia Locale per cercare di stanare i responsabili. Telecamere che possono essere spostate da un luogo all’altro, occultate in modo da sparire alla vista, che trasmettono in tempo reale le immagini agli agenti del Nucleo di Polizia Ambientale mettendoli nelle condizioni di intervenire tempestivamente.

Manzi sottolinea però un’altra criticità nel sistema: “Sono stati intensificati i controlli anche sui cestini stradali, in quanto si è osservato che i rifiuti domestici vengono abbandonati molte volte nei cestini pubblici”.

“In certe zone della città l’uso improprio dei cestini è quasi sistematico, vengono utilizzati per smaltire i rifiuti urbani indifferenziati domestici (…)”. Comune e Linea Gestioni intensificheranno “un’informazione mirata su questo tipo di comportamento con l’installazione di cartelli esplicativi sul corretto utilizzo dei cestini”.

“Purtroppo il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è in crescita – conclude il Comune – e chi compie questo atto genera in pochissimi attimi una mini discarica a cielo aperto, con gravissimi danni che vanno dall’inquinamento ambientale, al danno estetico, agli effetti sulla qualità della vita, oltre che ad un innalzamento dei costi diretti di igiene urbana”.

Giuliana Biagi

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