Cronaca

Covid, da lunedì Lombardia in zona arancione come Piemonte e Marche

Da lunedì primo marzo la Lombardia diventa zona arancione come il Piemonte e le Marche. La Liguria, invece, passa da zona arancione a zona gialla. La Basilicata passa in zona rossa. Il ministro della Salute Roberto Speranza sta preparando le ordinanze alla luce degli ultimi dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità.

L’aumento dei contagi in Lombardia (ieri e oggi sono stati registrati oltre 4mila casi) e la velocità con la quale le varianti Coronavirus stanno circolando, hanno portato a un cambio di fascia. A preoccupare non sarebbe tanto l’indice Rt (quello nazionale si attesta a 0,99 e quello lombardo è a 0,82), quanto gli altri indicatori epidemiologici (aumento di casi e focolai e valutazioni di impatto e probabilità), cosa che ha spinto la regione nella fascia di “rischio alto”.

A cambiare saranno soprattutto le regole sugli spostamenti e le chiusure di alcune attività commerciali. In zona arancione ci si può spostare liberamente all’interno del proprio Comune, ma non al di fuori di esso.

L’unica deroga è per i comuni con meno di cinquemila abitanti e in un raggio di trenta chilometri dal proprio confine. Restano vietati gli spostamenti fuori dalla propria Regione se non per comprovati motivi di necessità, salute e lavoro. Rimane in vigore anche il coprifuoco nazionale fissato dalle 22 alle 5, per potersi muovere in questa fascia oraria sarà necessario avere un’autocertificazione.

In zona arancione chiudono bar e ristoranti, ma resta consentito l’asporto e il domicilio. Aperti invece i negozi e le attività commerciali che vendono sia beni di prima necessità che non come: farmacie, parafarmacie, supermercati, edicole e tabaccai.

“Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza, per comunicare che da lunedì prossimo, 1 marzo, la Lombardia sarà in fascia arancione. Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure”, afferma il presidente della Regione Attilio Fontana.

Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e – sono certo – avrà al suo fianco le regioni”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando il passaggio in zona arancione da lunedì 1 marzo.

“Ogni settimana, da mesi – aggiunge il governatore – il venerdì, tutte le regioni e i cittadini del nostro Paese attendono il responso e l’ordinanza del ministero della salute sul Covid, in un inevitabile quadro di oscillazioni di aperture e chiusure per le attività non solo economiche”.

“Sono mesi che nell’interlocuzione con il Governo – conclude Fontana – insisto su un punto: sappiamo molto bene quali sono i comportamenti non pericolosi e quelli compatibili con le diverse
attività sociali ed economiche, a patto di seguire le regole che tutti ci siamo dati. Auspico quindi che si lavori su questo trovando un equilibro tra la necessità di garantire da un lato
la sicurezza sanitaria e, dall’altro, la tenuta del sistema economico”.

 

 

 

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