Cronaca

San Valentino, dire 'ti amo' coi fiori nel Cremonese costa circa 20 euro

Nel Cremonese costa circa 20 euro dire “ti amo” con i fiori. Secondo una rilevazione della Coldiretti regionale fra gli operatori del settore, sarà questa la spesa media in piante e fiori per la giornata di San Valentino nel nostro territorio, poco di più in Lombardia (dove la media è di poco superiore ai 20 euro).

La regina resta la rosa, anche se non manca chi opta per altro come ad esempio orchidee, calle, primule.

La mappa lombarda dei “ti amo” con i fiori racconta che tra Milano, Lodi e Monza si spendono in media dai 20 ai 30 euro così come a Pavia e Brescia, a Varese e Bergamo tra i 20 e i 25 euro, a Como e Lecco 25 euro, mentre a Cremona la media è intorno ai 20 euro.

A Mantova si spendono in media tra i 15 e i 20 euro, mentre a Sondrio tra i 10 e i 20 euro. Ovviamente – spiega Coldiretti Lombardia – dipende dalla grandezza del bouquet o del vaso e dalla varietà di piante o fiori.

La rosa rimane la preferita – precisa la Coldiretti –: se quelle rosse significano passione ardente, quelle bianche testimoniano l’amore puro e spirituale, mentre il colore corallo rivela il desiderio. Ancora – spiega la Coldiretti – la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine.

Particolare attenzione – avverte la Coldiretti – va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.

Quest’anno, secondo l’indagine online condotta dal sito www.coldiretti.it, quasi 4 italiani su 10 (36%) che fanno regali per San Valentino scelgono di donare piante e fiori.

Una ricorrenza che, con l’emergenza coronavirus, quest’anno rappresenta il primo tradizionale appuntamento per far ripartire gli acquisti di piante e fiori in Italia e salvare la filiera del florovivaismo Made in Italy che ha pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia.

Infatti – evidenzia la Coldiretti – per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio sono stati azzerati eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi.

Da tutelare c’è il futuro di un comparto chiave del Made in Italy agroalimentare, con il valore della produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,7 miliardi di euro nel 2019, secondo la Coldiretti.

Per salvare imprese e posti di lavoro sono necessari interventi urgenti e concreti su tutte le scadenze, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali.

La Coldiretti ha chiesto indennizzi a fondo perduto per coprire i danni subiti dalle imprese e garantire la liquidità necessaria a ripartire con i nuovi cicli produttivi, esonerando il settore dal pagamento di imposte e tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali.

Inoltre – evidenzia Coldiretti – vanno potenziate le risorse e allargate ad una platea più vasta le misure previste per il Bonus Verde, oltre a rilanciare le esportazioni attraverso una adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che – sottolinea la Coldiretti – ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi.

Per aprire nuovi mercati – continua Coldiretti – va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy. Infine grandi aspettative dal Recovery Plan: digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici sono – conclude Coldiretti – assi strategici di intervento anche per il settore dei fiori e delle piante, per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale del Paes

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