Economia

Edilizia residenziale, nel 2020 -12%. Ance Cremona: 'Buoni segnali da Superbonus'

Nuovo crollo degli investimenti dopo 12 anni di crisi e timidi segnali di rilancio, a inizio 2020, subito spazzati via dall’avvio della pandemia. E’ il bilancio del settore costruzioni tracciato dall’Ance – Associazione nazionale Costruttori – che in gran parte riflette anche la situazione del mercato cremonese.

Per quanto riguarda l’edilizia privata, ad esempio, rispetto al 2019 si segnala un calo del 12,5%, dovuto ai ritardi nell’attività produttiva a causa del lockdown e a una ritrosia delle famiglie ad investire. Per la prima volta è crollato anche l’unico comparto sempre in positivo, quello della riqualificazione dell’esistente: -9,8%, un calo dovuto ancora all’emergenza sanitaria, ma anche all’attesa degli operatori per poter effettivamente usufruire del superbonus. E dopo quattro anni di crescita, nel 2020 ha avuto segno negativo anche l’edilizia non residenziale, -13,5%.

Diminuiti del 2,5% gli investimenti in opere pubbliche, causa ritardo nei lavori in corso e stop a nuovi cantieri. Lo smart working nella Pa ha rallentato ulteriormente l’operatività degli uffici pubblici.

“Tutti i fattori – si legge nell’Osservatorio – fanno pensare che nel 2021 si potrà assistere a un rimbalzo per il settore: +8,6% degli investimenti in costruzioni, con un effetto sull’economia di quasi 2 punti percentuali di Pil. Rimbalzo trainato da: opere pubbliche +7,7% e manutenzione degli edifici +14% (legato al Superbonus 110%).

“Il ritorno del segno più nelle opere pubbliche è condizionato dalla reale riapertura dei cantieri, cosa che ancora non sta avvenendo, e dall’entrata nella fase di produzione delle gare pubblicate a partire dal 2017. Segno inequivocabile che qualunque previsione sull’andamento del settore deve tenere conto dell’effettiva capacità di spesa dell’amministrazione pubblica”.

SUPERBONUS 110% VERA OCCASIONE DI RILANCIO – “Crediamo che il Superbonus 110% – commenta il direttore di Ance Cremona, architetto Laura Secchi –  possa essere una effettiva misura di rilancio, purchè da un lato ne venga semplificato l’accesso e dall’altro venga prorogata l’agevolazione sino al 2026.

Nella provincia di Cremona,  le imprese, i professionisti e i committenti privati si sono già attivati, alcuni sin dal 2020;  la maggior parte stanno partendo ora con le pratiche ed i cantieri di efficientamento energetico. I contenuti sono chiari, l’Agenzia Entrate, ma anche la nostra Associazione Costruttori ANCE , hanno riaggiornato a gennaio le GUIDE  e le FAQ relative all’Ecoboonus 110% , che si trovano anche sul nostro sito web www.ancecremona.it.

“Sono inoltre state stipulate convenzioni per la cessione del credito con banche ed assicurazioni e non ultimo a breve verrà attivata una modalità di cessione credito direttamente con Cassa Depositi e Prestiti.  Pertanto ipotizziamo come Ance Cremona che anche il nostro territorio risponda positivamente nel corso dell’anno, utilizzando questa agevolazione fiscale, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e favore dell’ambiente, secondo i dettami di una economia green!

“Purtroppo – continua Secchi – i dati negativi che si vedono nelle schede dell’Osservatorio sottolineano che nell’anno 2019 era iniziata una effettiva ripresa del settore, peccato che l’arrivo della pandemia Covid 19 abbia sostanzialmente riportato indietro questa ripresa, sia nel settore degli appalti pubblici che privati.  Il 2021 può  essere l’anno del rilancio.

“Anche il nostro territorio ha sofferto nel 2020, l’aumento della cassa integrazione a causa del Covid, le gare d’appalto che sono diminuite in modo considerevole, i committenti privati che hanno preferito attendere e rimandare gli interventi edilizi. La contrazione della massa salari (effettive ore lavorate) nella nostra provincia è però stata contenuta solo ad una riduzione del -10% e lo riteniamo un dato favorevole. Già questi due primi mesi del nuovo anno evidenziano una rapida ripresa dei lavori. Il mercato immobiliare non è mai stato fermo in termini di vendite, anche se lo vediamo tutti, gli ‘immobili usati’ e di classe energetica bassa, e che necessitano quindi di interventi energetici importanti su involucro ed impianti costituiscono la maggior parte sul mercato e sono comunque venduti  a prezzi vantaggiosi”.

Giuliana Biagi

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