I consiglieri di minoranza:
'Governo di Cremona ha più a
cuore l'ideologia che non imprese
Caro direttore,
Ieri abbiamo partecipato ad un Consiglio Comunale che ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, come la sinistra che amministra questa città abbia più a cuore l’ideologia rispetto ai veri bisogni delle imprese. Infatti, invece di dare priorità all’ordine del giorno che abbiamo presentato sull’erronea collocazione della Lombardia in zona rossa dal 17 al 23 gennaio, vicenda attualissima che ha condizionato la quotidianità di tutti noi e che ha causato enormi danni alle attività economiche, la maggioranza ha preferito affrontare la discussione di due suoi ordini del giorno, ritenuti evidentemente più urgenti e non rinviabili rispetto alla richiesta di risarcimento danni per le imprese del nostro territorio.
Siamo quindi stati costretti a trattare per prima la questione posta dai capigruppo Poli, Manfredini e Pasquetti di modifica dei regolamenti comunali per l’utilizzo di spazi pubblici al fine di subordinarne la concessione solo a coloro che esplicitamente si dichiarino antifascisti.
Quindi, grazie all’approvazione dell’ordine del giorno, i centri sociali, che non faranno fatica a sottoscrivere la citata dichiarazione, potranno, se lo vorranno (magari il Dordoni ci ripensa), continuare ad utilizzare i locali pubblici dai quali sono stati sfrattati anni fa da questa stessa Amministrazione a causa dei fatti violenti di devastazione della città di cui si sono resi responsabili proprio in nome dell’antifascismo.
A nulla è valsa la nostra proposta di emendamento di inserire nelle premesse dell’ordine del giorno il riferimento ai citati fatti e modificare il dispositivo al fine di concedere la concessione di spazi pubblici solo a chi dichiari di rispettare tutti i valori della nostra costituzione, non solo quelli antifascisti.
Giudichino i cittadini cremonesi l’utilità e l’opportunità di un tale atteggiamento della maggioranza, molto selettiva nel prendere le distanze da tutte le ideologie condannate dalla storia.
Noi abbiamo comunque votato a favore dell’ordine del giorno perché siamo liberi nell’affermare sempre i valori della nostra democrazia, fra i quali il ripudio di ogni violenza, indipendentemente dall’ideologia che ne sta alla base.
Ci siamo invece rifiutati di partecipare alla discussione del secondo ordine del giorno sul futuro energetico della nostra città. In esso ci si chiedeva di avallare un percorso iniziato dal Sindaco mesi fa, di cui nessuno è mai stato informato in quanto la Commissione ambiente non lo ha mai trattato.
Ieri abbiamo appreso dalla viva voce del primo cittadino che lo stesso avrebbe autonomamente scelto il secondo tra tre possibili scenari (quali?) emersi dal tavolo a cui sedevano, oltre il Comune, Lgh, A2A, Aem e Padania Acque.
Secondo la maggioranza avremmo dovuto votare a scatola chiusa, senza nemmeno conoscere le alternative. Forse tanta fretta perchè tra qualche settimana, quando si realizzerà la vendita di Lgh ad A2A, non saremo piu’ in grado di poter scegliere nulla?
Ecco cari cremonesi di cosa ha discusso il Consiglio Comunale di ieri: tanto fumo e il rinvio dell’unica questione che, in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, sarebbe stata davvero di attualità, perchè un consiglio comunale non può non trattare con urgenza, anche solo come segnale di vicinanza, l’ingiustizia subita da chi ha dovuto tener chiuso la propria attività quando invece avrebbe potuto lavorare e guadagnare.
Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona)
Carlo Malvezzi (Forza Italia)
Federico Fasani (Forza Italia)
Saverio Simi (Forza Italia)