Cronaca

Anagrafe Cremona: nel 2020 lo stesso numero di nascite 550 morti in più rispetto al 2019

Neonati all'ospedale di Cremona in una giornata da record lo scorso giugno

Il drammatico 2020 che si è appena concluso ha avuto ripercussioni molto negative sulla mortalità, come hanno mostrato i bollettini dei decessi per Covid e da ultimo, il report dell’Istat che ha quantificato l’eccesso di mortalità nel periodo gennaio – ottobre in + 60,75% rispetto alla media dei 5 anni precedenti. Per Cremona, città da anni in declino demografico, si tratta di un bilancio pesante a cui non fa da contraltare un aumento della natalità. Guardando ai dati aggiornati al 31 dicembre dell’anagrafe del comune, nel 2020 sono stati registrati 464 bambini, 241 maschi e 223 femmine, in perfetto equilibrio con quanto avvenuto l’anno precedente, 469 nuovi nati in totale.
Discorso analogo in ambito provinciale: 2487 sono stati i nati in tutta la provincia nel 2019, 2485 nel 2020.

Diverso è il discorso per i decessi: all’anagrafe del comune capoluogo ne sono stati registrati 1974, mentre nel 2019 erano stati 1424, con un incremento di 550 persone (dato anagrafe Cremona). In tutta la provincia si è passati dai 3.976 morti del 2019 ai 5.913 del 2020, dato parziale in quanto aggiornato al 20 novembre.

Il problema della denatalità non è solo cremonese: era stato evidenziato anche dall’Istat lo scorso luglio: “il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia registrato nel 2018 – spiegano i ricercatori dell’istituto –  è di nuovo superato dai dati del 2019: gli iscritti in anagrafe per nascita sono appena 420.170, con una diminuzione di oltre 19 mila unità sul 2018 (-4,5%). Il calo si registra in tutte le ripartizioni, ma è più accentuato al Centro (-6,5%). I fattori strutturali che negli ultimi anni hanno contribuito al calo delle nascite sono noti e si identificano nella progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda, costituita da generazioni sempre meno numerose alla nascita – a causa della denatalità osservata a partire dalla seconda metà degli anni Settanta – non più incrementate dall’ingresso di consistenti contingenti di giovani immigrati.

Negli ultimi anni si assiste anche a una progressiva diminuzione del numero di stranieri nati in Italia, così che il contributo all’incremento delle nascite fornito dalle donne straniere, registrato a partire dagli anni duemila, sta di anno in anno riducendosi” gb

 

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