Cronaca

Superiori, si cerca ancora di trovare alternative ai doppi turni per le lezioni in presenza

Via Palestro in una foto di repertorio

Massima sintonia e spirito di collaborazione tra mondo della scuola e Prefettura: lo assicura il dirigente dell’Ust Fabio Molinari, al termine della riunione avuta oggi con i dirigenti scolastici in vista dell’incontro di domani 8 gennaio in Prefettura. “Stiamo lavorando per garantire le migliori condizioni per garantire un rientro in serenità nelle aule scolastiche a partire dal prossimo 11 gennaio”, afferma Molinari, “ringrazio il prefetto, dott. Vito Danilo Gagliardi, che coordina il Tavolo di lavoro, così come tutti coloro che vi partecipano. Il Tavolo ha permesso di condividere pensieri e riflessioni utili, in modo molto evidente, per realizzare le migliori soluzioni per offrire agli studenti una ripresa efficace e tranquilla del percorso scolastico”.

I presidi tuttavia si augurano che il doppio turno di entrata e di uscita possa ancora essere evitato: “La prima esigenza è la salute dei ragazzi – afferma il dirigente del liceo Anguissola Flavio Arpini – ; la seconda farli arrivare a scuola in sicurezza, nelle modalità organizzative previste”, ossia al 50% di capienza dei mezzi pubblici. Sarebbe auspicabile riuscire ad evitare il doppio turno, come si è riusciti a fare nell’ambito cremasco, anche se comprendiamo che lì si sono resi disponibili bus di linea che in questo periodo non vengono utilizzati dai pendolari che gravitano su Milano. La nostra speranza è che da noi si raggiunga un accordo con i gestori privati, soprattutto in vista dell’aumento della didattica in presenza al 75% da dopo il 16 gennaio”.

Questa richiesta verrà ribadita ulteriormente domani, e non per la prima volta, ma finora la risposta dell’Agenzia del Tpl è stata negativa. In caso questa chiusura venisse confermata, le scuole sarebbero in grado di rimodulare l’orario scolastico? “Sarebbe un gioco ad incastri estremamente difficile – ammette il dirigente –  in pratica dovremmo da un momento all’altro tornare all’orario provvisorio, come si fa ad inizio anno scolastico. E senza la prospettiva di una riapertura delle funzioni del personale, di cui mi pare nessuno stia parlando. O si addiviene ad una percentuale in presenza del 50%, come in questi giorni ci è concesso, o altrimenti non so quale soluzione si potrà trovare, magari una forma di didattica integrata che contemperi le diverse esigenze”. gb

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