Unite nell'amore le vedove del Covid. La fondatrice: 'Solo chi ha provato sa cosa significa'
Un gruppo di sostegno nel quale poter esprimere emozioni, rabbia, sensazioni, quello che viene dal più profondo dell’anima. Un gruppo particolare, quello messo insieme da Laura Mambriani, 54 anni, di Sesto San Giovanni, perchè a farne parte ci sono le vedove dei morti di Covid. E lei è una di queste. Suo marito Danilo, 58 anni, cremonese, si è ammalato a marzo. “L’ho visto andare via con le proprie gambe e l’ho ritrovato dentro un’urna. Si tratta di una malattia terribile e solo chi ha provato sulla sua pelle quest’esperienza sa cosa significa”. “Spesso eravamo a Cremona”, ha ricordato Laura, “in particolare a Casalbuttano, dove abitano i parenti di mio marito”. Il gruppo creato da Laura, che raccoglie una trentina di donne e che cresce di giorno in giorno, si chiama ‘Unite dall’amore’, “perché abbiamo deciso che volevamo superare il vuoto riempiendolo con la nostra forza condivisa”. La più giovane ha 31 anni, la più anziana 75, e vengono da tutta Italia: Milano, Bergamo, Como, Venezia, Lodi, Napoli, Roma, dalla Sicilia. Tante sono rimaste sole con bambini piccoli. “Questo gruppo c’è più di aiuto delle sedute dallo psicologo”, ha detto Laura, “qui non ci si sente giudicate”. Il luogo di ritrovo è una chat di messenger in cui “succede di tutto, di notte in particolare, quando tante non dormono. Ci scambiamo consigli su come comportarci con figli o nipoti, facciamo lunghe videochiamate, ci supportiamo nei diversi stadi del dolore. E così gli sfoghi sono diventati amicizia e un giorno, quando potremo, ci conosceremo dal vivo e ci abbracceremo”. “Alla mezzanotte del 31 dicembre, ha raccontato ancora Laura, “da Lodi, Venezia e Napoli abbiamo fatto volare bouquet di palloncini bianchi con i nomi dei nostri mariti scomparsi per Coronavirus, tutti allo stesso modo. E’ stato un momento di ricordo proprio con quello che è diventato il simbolo delle ‘vedove da Covid’: il palloncino bianco. Da allora continuano ad arrivarmi richieste di chi vuole entrare nel gruppo, io sono contenta di dire sì a tutte. Non abbiamo potuto assistere i nostri mariti, dargli una sepoltura. Questo è il nostro modo di dargli voce e di riprenderci la nostra”.
Sara Pizzorni