Cronaca

Scuola: rientro complicato al Torriani. Alcune Regioni stanno optando per il rinvio

foto d'archivio

A pochi giorni dall’annunciato ritorno in presenza per il 50% degli studenti delle scuole superiori (ma nelle ultime ore alcune Regioni hanno firmato ordinanza  per un rinvio; altre potranno seguire) gli istituti stanno ripartendo da zero nella formulazione dell’orario scolastico, esattamente come se si fosse a fine agosto. Praticamente è un nuovo anno scolastico che va ad incominciare, quello imposto dalle regole di distanziamento, con il difficile gioco ad incastro dei professori, tanto più complicato perchè molti insegnano in indirizzi diversi all’interno del medesimo istituto (indirizzo tecnico e liceale ad esempio) e tanti si devono pure spostare da una scuola all’altra.

Particolarmente complicata la situazione all’istituto superiore Torriani, 1600 studenti, 70 classi e un’alta percentuale di ragazzi che arrivano in via Seminario coi mezzi pubblici. “Dal giorno 7 – spiega la dirigente Roberta Mozzi – il rientro è previsto per metà studenti, l’altra metà inizierà il giorno successivo e così via a giorni alterni fino al 15 – 16 gennaio”, quando le scuole dovranno garantire il 75% dei lezioni presenza. Solo da allora partiranno i doppi turni di entrata e di conseguenza di uscita, soluzione contro la quale i presidi, non solo quelli cremonesi, si sono duramente opposti. Il 7 gennaio ci sarà una conferenza di servizio tra presidi e ufficio scolastico provinciale per decidere come organizzarsi  dal 16 in avanti, quando per consentire il 75% in presenza e sarà necessario adottare i doppi turni. “L’idea sarebbe di mantenere la turnazione settimanale a gruppi di studenti”, afferma la dirigente che però avverte: “Quello del doppio turno è per noi un obbligo, non una scelta: già a luglio nessuno di noi presidi aveva dato l’assenso, è quanto di più inutile possa esserci, ma é ovvio che se ce lo impongono dovremo adattarci.

“Le famiglie e gli studenti – conclude Mozzi –  devono avere ben chiaro che il doppio ingresso non sarà una nostra decisione; quelle che saranno le disfunzioni rispetto all’orario definitivo, non sono colpa nostra. E vedremo di ripartire come se fosse settembre. Io ho 70 classi, ma tutte sono nella stessa situazione. Vorrà dire che dovrem rifare da capo l’orario e partire con l’orario provvisorio”.

Intanto sul fronte trasporti, il direttore dell’Agenzia del Tpl Claudio Cerioli ha inoltrato una richiesta di disponibilità ai soggetti privati per sondare la possibilità di corse aggiuntive a quelle del servizio pubblico.

Giuliana Biagi

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