Cronaca

Manutenzione informatica uffici postali chiusi in città

Giovedì 14 niente raccomandate, spedizioni e nemmeno bollette. Le poste dalle dodici hanno chiuso i battenti, riapriranno venerdì 15 alle 9,30 del mattino. “Aggiornamenti informatici” recita il cartello appeso sul portone chiuso. Dopo gli innumerevoli disagi delle settimane scorse, ecco un altro pomeriggio lavorativo senza il servizio postale. In sistemi informatici molto complessi come quello di Poste Italiane è impossibile non pensare che periodicamente venga fatta manutenzione e che ciò comporti degli stop obbligati. Ciò che crea però il disagio è che questo ennesimo disservizio si sommi ai precedenti. Come ogni anno nel, periodo estivo, le poste cominciano ad avere un calo fisiologico del servizio causato dall’esigenza di garantire le due settimane di ferie che spettano ai dipendenti postali nel periodo tra il 15 giugno ed il 15 settembre. Quest’emorragia di personale diviene ancor più problematica a fronte dei drastici ridimensionamenti che si nascondono dietro quelle razionalizzazioni del servizio che spesso vengono spacciate per riforme di efficienza.
A Cremona, ma sopratutto nei paesi della provincia, il problema sta diventando serio. In città la posta arriva con un ritardo cronico da molto tempo, i disagi procurati dalla lentezza sono molti e spesso di natura economica. La lista dei piccoli uffici postali che diminuiscono i giorni di apertura sta aumentando. Pescarolo, Pieve S.Giacomo, Stagno Lombardo, Cicognolo, sono soltanto alcuni degli esempi di una lunga lista ben nota alla cittadinanza. La situazione sta lentamente degradando, soprattutto se paragonata al resto dei paesi europei.

Intanto il consigliere provinciale Torchio ribadisce la priorità del problema, ricordando al Consiglio l’Ordine del Giorno depositato sei mesi fa e non ancora discusso. Dure le parole del consigliere di minoranza che accusa la giunta di non esercitare con la giusta solerzia i suoi compiti istituzionali «Riteniamo di assoluta urgenza che la Provincia, nell’ambito delle sue piene competenze statutarie, adoperi ogni sorta di legittimo intervento presso il Prefetto e Poste Italiane, in accordo con le Associazioni dei Consumatori e con le Organizzazioni Sindacali al fine di ripristinare un dignitoso livello di prestazioni nell’ambito dei servizi pubblici di carattere universale come il servizio postale».

 

Tommaso Gerevini

 

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