Cronaca

Tragico incidente sulla Sabbionetana, muore ciclista 31enne

L’ennesima vita strappata, la seconda nel giro di poco più di un anno nel medesimo punto. Quel lembo di strada utilizzato da chi si reca a piedi o in bicicletta al Centro Commerciale dall’altra parte della ex statale. Senza strisce, senza illuminazione, due fari ieri spenti, un buio pesto. Altro sangue, quello di N. G., 31 anni, di origini albanesi, residente a Casalmaggiore, versato.

Stava tornando dal Centro Commerciale verso la propria residenza la ragazza. Aveva probabilmente fatto un qualche acquisto: una cornice, un pacchetto volato distante da quell’impatto fatale. Erano da poco trascorse le 17.30. La vita di N. s’è fermata sull’asfalto, per sempre: l’impatto contro la Toyota Yaris di una 56enne residente nel casalasco le è stato fatale.

Inutili i tentativi di rianimarla da parte degli uomini del 118 e da quelli di Padana Soccorso, inutili i soccorsi: N. G. è morta subito dopo l’impatto.

La Sabbionetana è stata bloccata, all’altezza della rotonda Po per chi era diretto verso Sabbioneta e all’altezza dell’accesso stradale al centro commerciale per chi viaggiava in senso opposto. Per i rilievi è intervenuta la Polstrada di Casalmaggiore, Carabinieri e Polizia Municipale si sono occupati della (complessa) viabilità.

Il corpo è stato trasportato all’obitorio dell’Oglio Po in attesa del nulla osta della Procura alla sepoltura.

Il 19 novembre dell’anno scorso, stesso orario e stesso esito. Era stata una badante 66enne a perdere la vita, investita da un’auto: anche allora si erano accese polemiche sulla pericolosità di quell’attraversamento non convenzionale ma utilizzato di prassi da tante persone. Soprattutto quando calano le tenebre la visibilità è ridotta. Non sono servite: la morte ha bussato ancora. Una bici a terra, un pacchetto a dieci metri dalla macchina e un altro restato sotto il portapacchi, una scarpa distante. Un lenzuolo a coprire un corpo. Altre lacrime e grida di dolore. E il freddo asfalto ad abbracciare l’ennesima giovane vita distrutta.

N.C.

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