Lettere

Lauree nelle sale comunali:
Pd cerca di nascondere
l’imbarazzo per il proprio no

da Saverio Simi - Consigliere comunale Forza Italia

Egregio direttore,

ho letto con stupore l’Intervento del Presidente del Consiglio comunale in merito alla nostra richiesta di consentire ai giovani laureandi di discutere la tesi in una sala comunale. Probabilmente mosso dalla foga comunicativa, fa alcuni salti logici che rischiano di confondere i cittadini.

Non vi è alcun vincolo regolamentare, istituzionale o politico che impedisca alla maggioranza di portare in Commissione un tema che ritiene interessante, anche se già discusso in Consiglio Comunale. È sufficiente che la Presidente della Commissione competente inserisca l’oggetto nel prossimo ordine del giorno dei lavori: basta volerlo.

La richiesta del ritiro della mia proposta è giunta da parte del PD al termine di un dibattito durante il quale le criticità esposte dai propri rappresentanti subito dopo l’illustrazione del mio Ordine del giorno, erano state via via smontate dagli interventi puntuali dei colleghi della minoranza e di fronte a tre dati di realtà: è possibile concedere sale comunali nel rispetto dei protocolli COVID; molti comuni italiani lo stanno già facendo garantendo l’accesso ai laureandi; anche il Comune di Cremona continua ad offrire le proprie sale ai cittadini per celebrare i matrimoni civili. Quindi nessun ostacolo insuperabile: basta volerlo.

Si è trattata evidentemente di una mossa strumentale per cercare di uscire dall’imbarazzo di aver assunto su questa vicenda una posizione pregiudizialmente contraria, non già sul merito della proposta che era ed è pienamente condivisibile e che meritava il sostegno unanime del Consiglio Comunale, ma in base alla parte politica che l’ha avanzata.

Un atteggiamento miope che abbiamo spesso registrato, nostro malgrado, nel Salone dei Quadri da parte di una maggioranza chiusa e autoreferenziale.

Di certo i cittadini cremonesi hanno ben capito chi, tra le rappresentanze politiche consiliari, ha voluto inviare un messaggio di speranza e di vicinanza ai nostri giovani e chi, facendo confusione, sta anteponendo i propri piccoli calcoli politici alla realtà.

Se, come auspichiamo, il Pd avrà l’umiltà di tornare sui suoi passi dando attuazione alla nostra iniziativa, vuoldire che si sará finalmente riusciti a giudicare in merito alla proposta in maniera oggettiva, se invece la lascerà cadere nell’oblio avremo la prova plastica della strumentalità della loro richiesta di ritiro del nostro ordine del giorno. Tertium non datur.

Da ultimo un’amara considerazione da giovane amministratore: mi sono candidato per dare rappresentanza ai cittadini cremonesi nel rispetto delle norme e dei regolamenti comunali. Non sono in Consiglio Comunale per mendicare la benevolenza e i “buoni uffici” degli assessori, ed il presidente del Consiglio,anziché usare toni di dileggio, dovrebbe garantire che ciò avvenga anziché piegarsi alla maggioranza.

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