Ambiente

Nuova antenna per il 5G in via Massarotti: 85 quelle autorizzate in provincia

Nuova antenna per il 5G da qualche giorno in via Massarotti, sui tetti di un palazzo a poche decine di metri da un altro impianto radio base sopra l’autosilo di Aem. La tecnologia 5G sta entrando gradualmente anche a Cremona, dove il Comune qualche mese fa aveva risposto negativamente a Iliad che aveva proposto l’acquisto di alcune aree per queste installazioni.

L’ultimo arrivato in via Massarotti è in realtà la modifica di un impianto Iliad preesistente (ex H3G) dotato di 5G 700 MHz, una delle tre frequenze utilizzate da questa tecnologia, ma non ancora attivata (lo sarà da luglio 2022 quando la frequenza sarà dismessa dal digitale terrestre). L’Arpa ha rilasciato parere positivo lo scorso agosto, mentre pochi giorni fa ha dato parere negativo ad una modifica della stazione Vodafone esistente sopra l’autosilo Massarotti per installare un 5G 3700 MHz. Il parere negativo, spiegano da Arpa Lombardia, dipende sempre dal superamento dei limiti di esposizione al campo elettromagnetico fissato dalla normativa, secondo calcoli e simulazioni effettuati sulla base della documentazione tecnica presentata dal gestore. 6 volt/metro è il livello di attenzione. Il parere negativo di ARPA è vincolante per la realizzazione della modifica proposta dal gestore.

In provincia di Cremona gli impianti 5G, per i quali ARPA Lombardia ha espresso parere favorevole per quanto di propria competenza, sono in tutto 85, di cui 11 per la frequenza di 3700 MHz, 73 per la frequenza di 700 MHz e 1 per 26 GHz. Questa la distribuzione territoriale:“L’installazione o la modifica di ogni impianto di telecomunicazione – precisano da Arpa – segue un iter ben preciso, definito dalla vigente normativa (Dlgs 259/2003 e s.m.i. e Legge Regionale 11/2001 e s.m.i.). Il Comune è l’ente responsabile del procedimento amministrativo e dell’autorizzazione all’installazione”, procedimento che solitamente si concretizza con una Scia.

Tecnologia nuova, ancora scarsamente in uso e per la quale andranno definite campagne di monitoraggio attivo, il 5G è destinato a sostituire nel giro di qualche anno le tecniche trasmissive 2G, 3G e 4G che utilizzano le frequenze comprese tra 800 MHz e 2600 MHz.

“La peculiarità del 5G  – spiega  Arpa Lombardia – è quella di offrire potenzialità enormi per lo sviluppo di specifici servizi innovativi in vari ambiti quali trasporto, industria, agricoltura, cultura, sanità, turismo e ambiente, poiché rispetto alle precedenti tecniche è caratterizzata, fra l’altro, da una velocità di trasmissione dati molto elevata e da una latenza notevolmente ridotta. Inoltre, vengono utilizzate antenne di nuova tecnologia Massive MIMO (massive Multiple Input e Multiple Output), che consentono di focalizzare il fascio e, di conseguenza, il campo elettromagnetico verso singoli utenti o gruppi ravvicinati, senza dispersioni in direzioni non utili, consentendo enormi miglioramenti del rendimento e dell’efficienza energetica irradiata”.

Giuliana Biagi

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