Sciopero pubblico impiego, presidi dei sindacati davanti a Comune e ospedale
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Rinnovo del contratto nazionale, scaduto da due anni, più sicurezza sul lavoro e nuove assunzioni, per colmare un gap di 500mila lavoratori: queste le richieste delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, che nella giornata di mercoledì hanno manifestato davanti al Comune e all’ospedale, nell’ambito di una giornata di sciopero nazionale.
“Sul territorio cremonese ci sono circa 10mila lavoratori del pubblico impiego, di cui molti lavorano in ambito sanitario: basti pensare ai circa 2mila dipendenti dell’ospedale di Cremona, ai 1300 di quello di Crema, ai 500 di Ats ValPadana, senza contare i circa 3mila che lavorano nel settore socio-sanitario” spiega Roberto Dusi (Cisl).
“La nostra mobilitazione riprende le tematiche che portiamo avanti da anni” aggiunge Sabrina Negri (Cgil). “I lavoratori del settore pubblico devono poter garantire i servizi essenziali per la cittadinanza, ma 20 anni di tagli indiscriminati nel settore hanno portato a un grosso deficit del personale”. Buona, secondo i sindacalisti, l’adesione allo sciopero, sebbene, nell’ottica di garantire i servizi essenziali, molti lavoratori, “pur aderendo ideologicamente alla manifestazione, si sono comunque recati sul posto di lavoro” conclude Negri.
Laura Bosio