Ambiente

Nuovi bus elettrici o a idrogeno 19 mezzi nella flotta cremonese da qui al 2023

Uno dei nuovi bu elettrici già in uso nella flotta di Km, arrivato l'anno scorso

Un gruzzolo da oltre 6 milioni di euro arrivato dallo Stato al Comune per l’acquisto di mezzi elettrici o a idrogeno e la realizzazione di stazioni di rifornimento per carburanti alternativi: la Giunta ha dato il via libera allo schema di utilizzo dei fondi redatto dall’Agenzia per il trasporto pubblico locale di Cremona e Mantova ed ora il documento verrà inviato al Ministero dei trasporti per l’effettiva erogazione. Il programma d’investimenti prevede nel primo biennio l’acquisto di 7 autobus di 12 metri a trazione interamente elettrica in aggiunta a 2 già in servizio e 4 colonnine per la ricarica fissa dei mezzi, delle quali due già in servizio. Per il periodo 2021-2023 l’impegno condiviso con l’associazione temporanea di imprese che gestisce il Tpl a Cremona e provincia, con Km capofila, riguarda l’acquisto di altri 9 bus da 12 metri e tre da 9 metri, oltre ad ulteriori impianti tra cui, se sarà necessaria, una specifica sottostazione elettrica di trasformazione.

6.230.086 euro è il valore del finanziamento riconosciuto al Comune di Cremona, dei quali 2.332.669 nel biennio 2019-2020 e 3.897.717,32 nel successivo triennio 2021-2023. Di tali risorse il 50% del primo triennio (2019-2021) sono utilizzabili per la costruzione di attrezzature fisse per il rifornimento dei mezzi a carburante ecologico, con un tetto massimo quindi di 1.815.803,96.

 “Il passaggio in Giunta – spiega l’assessore all’Ambiente Simona Pasquali – era il passaggio necessario per accettare questo importante contributo interministeriale destinato alle città che hanno i livelli di inquinamento più elevati. Stiamo raggiungendo l’obiettivo – che è anche previsto nel Pums – di rinnovare la flotta dei bus cittadini con mezzi elettrici, il che porterà un giovamento importante non solo all’aria che respiriamo ma anche nella percezione da parte dei cittadini, con un auspicabile effetto di attrazione verso il trasporto pubblico. Il passo successivo sarà appunto quello di ragionare con il gestore e con l’agenzia del Tpl, per rendere più appetibile l’uso dei mezzi pubblici anche con una revisione delle tratte”.

Giuliana Biagi

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