Ats: 860 positivi nell'ultima settimana di ottobre, solo il 19% ragazzi in età scolare
Nell’ultima settimana di ottobre, i nuovi ricoveri Covid negli ospedali delle province di Cremona e Mantova secondo il più recente report del Servizio Epidemiologico dell’Ats Valpadana, pubblicato il 1° novembre, sono stati 220 (il 14% rispetto ai tamponi positivi diagnosticati in quel periodo, pari a 1575) di cui 91 di persone tra tra i 51 e i 70 anni. 88 sono stati gli ultra70enni; 35 le persone tra i 19 e 40 anni; 6 i giovanissimi sotto i 18 anni. Mentre in quest’ultima fascia di età il sesso non è una discriminante, in quelle più elevate a partire dai 50 anni è evidente una prevalenza di maschi tra i nuovi ricoverati. E per quanto riguarda la gravità dei malati Covid, si nota che 139 pazienti sono stati ricoverati in reparti ordinari, 6 (tutti uomini) invece in rianimazione intensiva. 13 (di cui 10 uomini) in rianimazione sub intensiva e 62 trattenuti invece nei letti del pronto soccorso – osservazione breve intensiva.
Scendendo più nel dettaglio, il report segnala sempre nell’ultima settimana di ottobre, 860 nuovi casi Covid in provincia di Cremona, di cui 163 sono ragazzi in età scolare, poco meno del 19%; e 715 quelli in provincia di Mantova. 1575, come detto prima, i nuovi casi Covid considerando l’intera Ats Valpadana.
Nonostante l’impennata di casi positivi nell’area metropolitana di Milano e nelle province di Varese e Monza, avvenuta ad ottobre, è la provincia di Cremona quella che registra ancora il più alto tasso cumulativo di incidenza di Covid positivi rispetto alle altre province lombarde. La situazione da allora è in evoluzione, ma come mostra il grafico sottostante, alla data del 23 ottobre il nostro territorio aveva una totalità di casi da inizio epidemia pari a 2.098 ogni 100mila abitanti, con 361 morti (sempre ogni 100mila abitanti), la più alta tra le Ats lombarde.
Guardando più nel dettaglio la situazione dell’ATS Val Padana, il numero cumulativo di casi da inizio pandemia vede proprio il distretto di Cremona, quindi il capoluogo e 47 comuni circostanti, come territorio con l’incidenza più elevata di casi, ma anche con la più alta incidenza di guariti: 2693 casi ogni 100mila abitanti, con 396 morti e 1916 guariti. Segue a breve distanza il distretto casalasco con 2181 casi ogni 100mila abitanti, 1428 guariti e 266 deceduti. Nel distretto cremasco, i casi cumulati sono 2036 ogni 100mila abitanti, 1121 i guariti e 353 i decessi. I tre distretti cremonesi si confermano insomma quelli con i numeri più alti di tutta l’Ats, che comprende anche la provincia di Mantova.
“Si osserva – si legge nel report – che il picco della prima ondata è più precoce ed accentuato a Cremona rispetto a Mantova per poi appiattirsi a seguito del lockdown e mostrare solo a Mantova due picchi contenuti a fine giugno e a fine luglio in occasione dell’insorgenza di focolai di origine lavorativa nei comparti più a rischio della lavorazione carni e dell’agricoltura. Come nel resto della Lombardia, il numero di casi comincia a impennarsi nel mese di ottobre, ma non quello dei decessi. I ricoveri invece riprendono a salire, dopo l’appiattimento estivo. La fascia di età più anziana rimane in quest’ultimo periodo ancora relativamente protetta rispetto alle età più giovani”.
Il grafico precedente mostra invece la situazione a partire dalla cosiddetta Fase 2, partita il 3 maggio: la Città Metropolitana di Milano spicca per numero di nuovi positivi, mentre i numeri più bassi si registrano proprio nelle due province dell’Ats Valpadana: 433 ogni 100mila abitanti i nuovi casi positivi a Cremona e provincia e 7 su 100mila i decessi. gbiagi