Cronaca

Nuove restrizioni, politica cremonese in attesa di decisioni regionali (ma con distinguo)

L'incontro in prefettura tra Galimberti e Conte lo scorso 28 aprile

Mondo politico in attesa di precisazioni regionali rispetto all’ultimo Dpcm in vigore da domani. Inoltre nel pomeriggio, a Cremona, si terrà una riunione del Cosp in Prefettura.

Attendista è il sindaco Gianluca Galimberti che su Facebook poco dopo le 14 afferma di essere “in attesa di sapere da Governo e Regione, con atti ufficiali, in quale scenario si trovano Lombardia e territorio per le relative limitazioni. Nel frattempo come Comune siamo al lavoro su aiuti alle attività più colpite.  Avremo una riunione tra sindaci nel pomeriggio e ci stiamo muovendo come Giunta per trovare comunque delle altre risorse da destinare alle attività più colpite. Il momento è difficilissimo e le preoccupazioni sono tante. Cerchiamo di fare chiarezza e di lavorare sempre a favore della nostra comunità”.

Il consigliere regionale M5S Marco Degli Angeli precisa che il Dpcm “permette a Fontana, e a tutti i governatori regionali, in accordo con il Ministro Speranza, di allentare le misure restrittive in alcune zone della regione, comprese le limitazioni agli spostamenti tra comune e orari aperture di esercizi commerciali. Anche con la Lombardia in zona rossa Fontana oggi può decidere e chiedere al Ministro della Salute di emanare un’ordinanza sulle zone della regione, a basso contagio, dopo un confronto con i sindaci dei territori. Il governatore lombardo potrà dunque prendere misure differenziate a seconda della gravità della situazione in relazione a numero di contagi, Rt e pressione sugli ospedali. Con questo Dpcm viene messa al centro l’autonomia locale e  non sarà più possibile giocare allo scaricabarile con il Governo.
“È il giorno delle responsabilità in Lombardia. Bisogna agire e ascoltare i sindaci dei territori e lì dove sarà possibile decretare il livello di attenzione emergenziale.  Fontana pretendeva misure uniformi su tutto il territorio nazionale con chiusure che valessero per tutti, il governo, invece, ha agito con razionalità per preservare la salute ed il tessuto economico. A fronte di tutto questo il Governo ha già previsto oltre 5 miliardi di ristori per le categorie produttive più colpite e si lavora già a nuovi sostegni. Fontana non ha più alibi, che agisca”, conclude Degli Angeli.

“La Lombardia, dato il nostro indice RT, sarà zona rossa, ma bisogna capire se chi guida la Regione si assumerà, come spero, la responsabilità di differenziare a livello territoriale”, afferma il consigliere regionale Matteo Piloni, Pd. “Crema, o Cremona, non sono Varese! Il nostro territorio, duramente colpito nei mesi scorsi, ha una situazione diversa da Milano, da Varese, Como e dalla Brianza. Perchè non tenerne conto? Almeno che i dati epidemiologici dicano il contrario, e allora è bene spiegarlo e dare trasparenza dei dati. Perchè spiegare bene le cose, aiuta tutti.
Detto ciò è utile ricordarci che ogni misura serve per contenere la diffusione del contagio e aiutare i nostri ospedali e non riempire le terapie intensive, che sono già sotto pressione, così come il personale tutto, già molto provato da questi mesi.
Infine, insieme alle restrizioni, è importante dare quanto prima comunicazione delle misure di sostegno economico per le attività che chiudono, ricordano che comunque ogni restrizione ha delle ricadute anche su quelle che non sono oggetto di sospensione”.

“Relativamente al DPCM il governo arriva tardi come ogni volta, lasciando alle regioni solo 24 ore così come alle attività lavorative per regolarizzarsi”, commenta Marcello Ventura, Fratelli d’Italia.
“I parametri poi per le chiusure li stabilisce il ministero della salute e la regione individua sulla base di quei parametri i territori.
Quindi di fatto la regione (ma qualsiasi regione) ha le mani legate.
Quindi Galimberti ed il Pd che sanno benissimo quanto da me detto, devono piantarla di strumentalizzare ogni situazione attaccando Regione Lombardia. Dimostri il Sindaco quanto vale prendendo decisioni per l’economia cremonese, visto l’andamento del virus a Cremona. Giustifichi i provvedimenti e vediamo regione e governo come reagiranno. Ma ci vogliono gli attributi anche qui, non solo per ridicolizzarsi a porta a porta!”.

Dalla minoranza di Forza Italia interviene il consigliere comunale cremasco Antonio Agazzi: “L’impressione è quella di un gioco abbastanza deprimente allo ‘scaricabarile’ tra Governo Centrale e Regioni (e viceversa). La sensazione è stata quella di una non-capacità di tutta questa classe politica di assumersi le responsabilità. A un osservatore attento è balzato all’occhio che nessuno voleva restare col cerino in mano.
E intanto dalle autorità sanitarie arrivano dei dati che chiedono alla politica un’assunzione di responsabilità. Allo stato attuale i cittadini vengono lasciati ancora nell’incertezza.
Nel merito: certo che c’è grande rincrescimento per tutte le attività che vengono stoppate. Resto dell’idea che si possa anche scegliere quali siano le attività ‘meno necessarie’, ma non ci sono lavori superflui. Ogni attività professionale dà da mangiare a titolari, dipendenti e le loro famiglie. E’ stato tutto gestito con un tasso confusionale, anche dal punto di vista comunicativo, che ha prodotto incertezza sia nei datori di lavoro che nei dipendenti.
Lasciare i cittadini in balìa di Dpcm, ordinanze e spiegazioni delle norme fa ravvisare confusione, incertezza di fondo e mancata assunzione di responsabilità.
Trovare una logica è difficilissimo: i parrucchieri sono stati gli ultimi che hanno potuto riaprire dopo il lockdown di marzo. Ora sono tra i pochi a restare aperti nelle zone rosse. Quale è la logica, se non quella del cedere, da parte della politica, di volta in volta a questa o quella categoria?
Mi sembra che, al di là della task force e i comitati scientifici che la politica utilizza per trovare competenze che non ha, si produca una grande quantità di confusione che genera costi importanti.
Si è lasciato il liberi tutti durante l’estate mettendo in conto la seconda ondata. Ora mi dà l’idea che si chiude fino al 3 dicembre per poi fare il ‘liberi tutti’ a Natale. E a gennaio ci troveremo con la terza ondata”.

“Il nuovo DPCM – afferma il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, Pd –  segna sicuramente un cambio di passo, nella direzione della programmazione e della chiarezza, come auspicato da più parti in questi giorni. Da oggi per lo meno c’è una previsione chiara degli scenari, operata in base a indicatori oggettivi e validi per tutti, che saranno verificati ogni quindici giorni. L’auspicio è di una lotta al virus più efficace, uscendo dall’estemporaneità che ha portato al varo di quattro Dpcm in poco più di venti giorni. Ci sono purtroppo misure stringenti per le aree a “rischio alto”, fra le quali pare evidente ci sarà la Regione Lombardia.
Regole rigide e severe, d’altro canto la tutela della salute dei cittadini è prioritaria in questo momento, e noi dovremo adeguarci a rispettarle e farle rispettare.
Egualmente è essenziale, perché i provvedimenti siano equilibrati sul piano sanitario ma anche economico, che il Governo, come ha detto, metta subito in campo i ristori per le attività e le zone più colpite, un intervento importante per garantire coesione sociale in un frangente estremamente difficile e complicato.
Ora deve essere il momento della massima unità politica ed istituzionale. Si mettano da parte divisioni e tensioni e si lavori tutti insieme, governo, regioni ed enti locali, per uscire al più presto dall’emergenza”.

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