Cronaca

Ospedale, a Neurologia riprese attività e ambulatori Intervista al nuovo primario

La Neurologia dell’ospedale di Cremona è uno di quei reparti che ha ripreso la piena funzionalità dopo la difficilissima fase della prima emergenza Covid, la scorsa primavera, quando questi posti letto dovettero esser trasformati in posti Covid. Proprio in quel periodo era arrivato a dirigerlo il nuovo primario, Bruno Censori, che in questa intervista spiega come stanno funzionando i vari servizi, nella speranza che la nuova ondata Covid non ne pregiudichi il funzionamento.

Dottor Censori, con che spirito si accinge all’incarico?
La direzione della Neurologia di Cremona è un incarico estremamente prestigioso e stimolante, che affronto con grande entusiasmo, cercando di portare l’esperienza maturata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, assieme ad un atteggiamento di curiosità e di apertura verso le caratteristiche del territorio e dei pazienti cremonesi.

Cosa ha significato arrivare a Cremona in “epoca Covid”?
Arrivare in epoca Covid, anzitutto, significa mettere in atto un notevole sforzo per ricostituire il flusso delle attività ordinarie della Neurologia (ambulatori, ricoveri, urgenze) e avere una grande attenzione verso il rischio di nuove infezioni. Su quest’ultimo aspetto la guardia non deve assolutamente essere abbassata. Il pericolo è costante.

In questi pochi mesi qual è la sua impressione rispetto al reparto?
Fortunatamente la Neurologia di Cremona può contare su un organico di medici giovani e molto preparati, con competenze su tutte le principali patologie neurologiche. Purtroppo vi è stata la tragica perdita del dottor Luciano Abruzzi, un medico di grande competenza e umanità, molto stimato da colleghi e pazienti. Tuttavia, grazie alla Direzione dell’Ospedale, il vuoto lasciato nell’organico è stato colmato e tutti i pazienti seguiti in precedenza nell’ambulatorio del dottor Abruzzi hanno ripreso le visite nell’ambulatorio a loro dedicato.

A proposito di ambulatori, quali sono le attività che hanno ripreso “normale” svolgimento, pur con i tempi e i modi che il distanziamento sociale e la sanificazione impongono?
Dal mese di Ottobre tutti gli ambulatori attivi in precedenza sono stati riaperti per cercare di recuperare una parte delle visite perse durante i mesi più critici del COVID-19. Oltre all’ambulatorio generale sono attivi gli ambulatori per: parkinson, alzheimer, epilessia, cefalee, malattie cerebrovascolari, SLA. Ai nostri servizi si accede attraverso la prenotazione (contact center regionale 800 638 638 o sportelli CUP aziendali).
Mentre per prenotare, potenziali evocati, elettroencefalogramma dopo privazione di sonno, EEG dinamico 24 ore è possibile telefonare direttamente allo 0372 405 440. Naturalmente, siamo pronti a valutare nuove soluzioni di esecuzione delle prestazioni in caso di sviluppi sfavorevoli dell’infezione da coronavirus attualmente in atto.

In prospettiva e a lungo termine, come si immagina l’evoluzione della Neurologia di Cremona?
La Neurologia è una specialità in grande evoluzione, nella quale malattie in precedenza poco o per nulla curabili trovano continuamente terapie migliori. I filoni principali a cui dedicheremo la nostra attività sono l’ictus, l’epilessia, la sclerosi multipla e le altre malattie disimmuni del sistema nervoso, le malattie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson), le cefalee, le malattie del sistema nervoso periferico e la sclerosi laterale amiotrofica.
In tutti questi campi si devono fornire i trattamenti più moderni, un accesso rapido allo specialista di riferimento e una comunicazione chiara sulla diagnosi e gli obiettivi della terapia rivolta ai pazienti e alle persone che li assistono. Fa parte di un trattamento moderno anche l’arruolamento di pazienti con patologie poco curabili in studi clinici rigorosamente controllati per trovare terapie più efficaci di quelle attuali.

Quali i punti di forza su cui investire?
La gestione rapida ed efficace delle malattie neurologiche in urgenza, la organizzazione di una attività diagnostica in degenza approfondita e la cura attenta dei pazienti ricoverati sono le priorità medico-infermieristiche. Su tutto deve però dominare un atteggiamento di collaborazione tra struttura sanitaria e pazienti-famiglie, per fargli sentire che il Sistema Sanitario è “dalla loro parte”. Molte malattie sono croniche e un buon trattamento non significa ripetuti esami strumentali, spesso costosi e difficili da prenotare, ma un atteggiamento di ascolto attento da parte dello specialista e il tentativo di prevenire i problemi prima che si presentino. La fiducia dei pazienti verso il loro specialista è anch’essa indispensabile per il buon esito delle cure.

Dal suo arrivo, è stata subito introdotta una miglioria nel trattamento dell’Ictus. Di cosa si tratta e perché è un vantaggio per il paziente?
Dal mio arrivo, che risale al mese di giugno, abbiamo iniziato a praticare la terapia trombolitica per l’ictus ischemico, che serve a riaprire le arterie occluse, direttamente in Pronto Soccorso, anzichè nella Stroke Unit che è l’area semintensiva del nostro reparto. Tradotto in pratica significa guadagnare molti minuti preziosi per il paziente; minuti durante i quali i neuroni cerebrali soffrono per la mancanza di flusso sanguigno. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione di tutto il personale del Pronto Soccorso che ha accolto con entusiasmo la novità. La collaborazione tra reparti diversi, assieme alla competenza dello specialista, è senz’altro una delle chiavi per raggiungere e mantenere gli standard richiesti dalla medicina moderna.

Bruno Censori, classe 1959, Dirigente Medico Specialista in Neurologia dal 1990 ha lavorato presso l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era referente per la Stroke Unit.

 

 

 

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