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Casalmaggiore, salta la Fiera di S.Carlo: non accadeva dagli anni della Guerra Mondiale

Per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, quando il conflitto bellico aveva fermato la vita sociale, la normalità e gli svaghi, la Fiera di San Carlo a Casalmaggiore non si farà. La decisione è stata presa mercoledì mattina dal sindaco Filippo Bongiovanni, che è la massima autorità a livello locale e dunque ha il potere di prendere questa decisione, nel pieno rispetto del nuovo Decreto, emanata nelle scorse ore dal Governo.

La Fiera di San Carlo di Casalmaggiore, che è una festa per il comune, la più importante dell’anno, ma anche per tutto il Casalasco e pure per diverse persone che arrivano dalle vicine province di Parma, Mantova e Brescia, è assimilabile a uno spettacolo viaggiante e dunque è sottoposta alle restrizioni del caso. L’idea di tenere viva la tradizione, organizzando una fiera in formato minore, magari senza luna park ma comunque con qualche mostra o evento culturale, si era fatta strada fino alle ultime ore, ma l’ultimo Decreto Ministeriale ha convinto l’amministrazione a recedere dall’intento: troppe difficoltà e troppi rischi, senza dimenticare che i mesi freddi sono appena cominciati e, se davvero il Covid è stagionale, il rischio è di avere un peggioramento nel numero dei contagi, se non nella gravità dei casi (come si spera). Come detto a memoria l’ultimo annullamento della Fiera di San Carlo risale agli anni della guerra e soltanto una ricerca più approfondita consentirà di capire in quali altre occasioni, in effetti, un evento tanto importante sia stato cancellato. Del resto, guerra e pandemia sono spesso state avvicinate. E di sicuro, per la fiera casalese, hanno avuto lo stesso effetto.

Nazzareno Condina

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