I sindaci del distretto divisi anche sulla sanità: rimandata firma documento condiviso
Come prevedibile, il documento unitario dei sindaci del distretto cremonese (47 comuni con Cremona capofila) rivolto ai vertici ospedalieri sul futuro dell’offerta sanitaria, non è stato siglato oggi pomeriggio nell’assemblea convocata dall’Azienda Sociale Cremonese. Ma non c’ è stato nemmeno scontro, tra i sindaci del centrodestra e quelli del centrosinistra, come sembrava dopo la lettera diffusa dai primi in cui chiedevano di spostare l’assemblea, invitare i vertici sanitari e assumere atteggiamenti privi di sottintesi politici. Dopo un’introduzione all’insegna della mediazione da parte del presidente dell’assemblea consortile Roberto Mariani, è seguita la discussione e alla fine si è deciso di darsi tempo fino a martedi prossimo per introdurre nella bozza di documento integrazioni e ulteriori proposte per l’Asst. Successivamente i quesiti saranno inviati direttamente al direttore generale Giuseppe Rossi.
Scopo del documento preparato (in forma di bozza) dal Comitato ristretto dei sindaci era di illustrare una situazione oggettiva di diminuzione dei servizi sanitari e di preoccupazione per la loro tenuta, che i residenti di ogni piccolo e grande comune stanno sperimentando da mesi. In particolare, la serie di quesiti proposti riassume la preoccupazione che l’ospedale di Cremona possa non essere pronto a svolgere le sue funzioni di cura per le malattie ordinarie, essendo stato individuato come Covid Hub, dove quindi saranno ricoverati i pazienti infetti provenienti da Lodi, Crema, Casalmaggiore. Si parla anche della mancata riapertura di alcuni servizi e prestazioni presso l’ospedale e delle vaccinazioni, anche se qui la competenza è dell’Ats e della Regione.
Le domande verranno poste al direttore dell’Asst Giuseppe Rossi, che viene invitato a condividere con i sindaci le scelte di sviluppo (vedi nuovo ospedale): “Ma prima – concludono i sindaci nella bozza – è per noi assolutamente fondamentale condividere contenuti e linee di fondo del ruolo futuro dell’Ospedale nella ‘rete territoriale’ del welfare sanitario, sociosanitario e sociale dei prossimi anni”. gb