Lettere

Ventura: su nomina di Cigni
imbarazzanti le motivazioni
di Galimberti. E il Pd ne esce male

da Marcello Ventura Fratelli d’Italia Membro Assemblea Nazionale

Caro Direttore,

Ho pensato un po’ prima di esprimere il mio pensiero perché non volevo credere a quanto letto nel comunicato del Sindaco.
Offende l’intelligenza dei cremonesi, della minoranza, della stessa maggioranza che se ne è guardata bene da intervenire con i suoi segretari, dell’assemblea dei soci, del collegio dei revisori con il suo Presidente.
E’ una tristezza vedere come senza argomentazioni serie, in un comunicato quasi di fantasia, difende la sua scelta che in realtà è stata una farsa neanche troppo ben architettata.
Si parte con la nomina dei “suoi” due consiglieri; un modo per avere la maggioranza decisionale nel Cda.
Si continua con la scelta di una agenzia che per euro 25.000,00 ha fatto probabilmente a sua insaputa da paravento.
Si finisce con la scelta come già si paventava con certezza all’inizio, dell’amico come Sovrintendente.
Proprio così, perché il Sindaco nel comunicato inviato ai giornali, dice che l’amicizia è il valore aggiunto che ha determinato la scelta.
Ne deduco che non conta quindi il valore culturale della scelta, ma conta l’amicizia.
Trovo che il silenzio del Pd in questo frangente sia assordante; piuttosto di ammettere con onestà la mala gestio del Sindaco, preferisce soprassedere. In fin dei conti, da sempre, a loro interessano nomine ed incarichi pur di mantenere il potere. Poi, tanto, con il tempo tutto si sgonfia e passa ed il popolo bue dimentica.
Ma torniamo alla grottesca vicenda della nomina: apprezzo l’onestà intellettuale dei consiglieri che si sono dimessi (li ringrazio per il loro operato fatto nel nome della cultura fino a ieri) per non piegarsi a giochi politici da prima Repubblica (quella tanto vituperata che il Pd continua ad osservare).
Altra perla nel comunicato, quando il Sindaco dice che il percorso che ha portato alla scelta della persona è stato lungo. Dissento, lo definirei velocissimo: prima è stato scelto il nome, poi costituita la maggioranza nel Cda, poi il paravento dell’Agenzia ed infine la conferma del nome scelto all’inizio. Tutto degno di un’ottima capacità scenografica.
Concordo con la mia collega di minoranza, il Cda rimasto, ora a giochi fatti, dovrebbe avere l’onestà di dimettersi. Ma vincerà il servilismo verso le scelte del Sindaco.
Ma voglio mettermi anche nei panni di Andrea Cigni: come si può sentire dopo tutto quello che è emerso? Per tutti sarà sempre “il raccomandato”, l’ “amico” scelto dal Sindaco.
Come potrà a questo punto dimostrare con credibilità l’eventuale suo valore? Non credo che il Sindaco con il suo comportamento gli abbia agevolato il compito.
Inoltre non dimentichiamo poi che Cigni è stato proposto da un consigliere del Cda, nominato dal Sindaco.
Scelta che definirei locale che non ha guardato, come si sarebbe dovuto fare, ad altro profilo con esperienza nazionale ed internazionale. Non dimentichiamo che la scelta è caduta tra 5 selezionati.
Per chiudere, il Sindaco ed i partiti che lo sostengono (Pd in testa) ne escono malissimo; questi ultimi avrebbero dovuto dissociarsi per il modus operandi scelto. Anche perché non è mistero che sono fortemente contrari a ciò ed a come è avvenuto.
Ma la cosa che fa più male è che, chi ne esce malissimo e malconcia è Cremona, soprattutto davanti a quel mondo della cultura verso il quale il Sindaco voleva portarci come Capitale: anche lì ha fallito.

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