Cronaca

Il 'Paganini con le nacchere' al teatro Ponchielli per la prima di "Mudejar…bailando mi tierra"

Un’altra prima italiana al Teatro Ponchielli,  giovedì 1 marzo (ore 20.30), con Miguel Angel Berna definito da Le Figaro di Parigi “il Paganini delle nacchere” per la sua tecnica strepitosa e per la capacità di entusiasmare e accendere il pubblico come l’esplosione di un fuoco d’artificio.

I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro, aperta tutti i giorni feriali dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 19.30 (tel 0372.022001/02) – info@teatroponchielli.it –www.teatroponchielli.it
biglietti: posto unico numerato € 20,00.

Affascinante, carismatico, unico: la grande personalità di Miguel Ángel Berna lo contraddistingue come uno dei più significativi ballerini della Spagna di oggi. Figura innovativa nel panorama della danza iberica, Berna riesce ad unire perfettamente nel suo stile originale l’altissimo livello di preparazione con la sua naturale e travolgente carica passionale. Ballerino dalla tecnica strepitosa e singolare, alla velocità fulminea con cui suona le nacchere (costruite appositamente per lui) unisce un’eccezionale capacità di modularne le sonorità in ogni più sottile sfumatura. Ogni sua apparizione accende l’entusiasmo del pubblico come l’esplosione di un fuoco d’artificio.

Coreografo e creatore di spettacoli di respiro internazionale, il virtuoso della jota – una delle danze più antiche e conosciute del Paese, è la Danza Nazionale Spagnola – sembra far danzare personalità differenti racchiuse in un solo corpo. Quando il sipario si apre, Berna appare avvolto in un cono d’ombra. Colpisce la sua immobilità che comincia a prendere vita quando le mani vengono illuminate. Dal movimento frenetico delle dita parte il canto suggestivo delle nacchere. Sono le mani che controllano il corpo, ancora fermo e già proiettato nell’imminente movimento.

Mudéjar… bailando mi tierra! è uno spettacolo che raccoglie in sé danze di origine diversa, tutte riunite sotto il segno della contaminazione. Mudéjar è la mescolanza, è ciò che sopravvive: questo stile d’arte, elaborata nel medioevo dai musulmani rimasti nella Spagna della Reconquista cattolica, incorpora la ricchezza di differenti esperienze culturali, islamica, cristiana ed ebraica. Allo stesso modo, solo Miguel Ángel Berna con la sua compagnia di danza, accompagnati dal vivo da sei musicisti ed una cantante, riesce ad incarnare sul palco elementi così differenti della danza spagnola.

 

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