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Piano Marshall, opposizioni: 'Territorio non ascoltato, fondi a Comuni targati Lega - FI'

E’ stato appena approvato il cosiddetto ‘Piano Marshall’ di Regione Lombardia che ha messo a disposizione del territorio 3,5 miliardi di euro. In provincia di Cremona, oltre alla Tangenziale di Dovera, a quella Crema-Capralba e ad alcuni fondi per il Porto di Cremona, sono state inserite circa 120 opere (qui l’articolo completo), ma dalle opposizioni si storce il naso. Non tanto per il provvedimento in sé, quanto piuttosto sul metodo di selezione dei progetti da finanziare e sui criteri adottati da Palazzo Lombardia nella distribuzione dei fondi.

Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni non usa mezzi termini: “Da Piano Marshall a legge mancia. Questo è quello che succede in tutta la Lombardia: risorse ai comuni targati Lega e Forza Italia e solo briciole agli altri. Fortunatamente in provincia di Cremona siamo riusciti a contenere un po’ questo fenomeno grazie al lavoro che il territorio ha fatto in questi mesi, ma in generale c’è stata un’attenzione di riguardo nei confronti delle Amministrazione amiche, mentre il territorio non è stato ascoltato. Si sono prese richieste qua e là, anche piccole opere per piccoli Comuni, togliendo risorse ad altri. Si tratta di un atteggiament0 clientelare assolutamente sabgliato”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Degli Angeli: “Le scelte sono state fatte in modo quasi approssimativo, cercando di accontentare un po’ tutti i desideri dei consiglieri di maggioranza, distribuendo fondi sui territori dove loro goverano inserendo opere senza nessuna concertazione con il territorio, mentre sarebbe stato meglio fare un ragionamento di sistema, magari delegando ai singoli territori la decisione su come ripartire le risorse regionali. Mi sarei aspettato un’allocazione che fosse sinergica, con momenti di confronto con il presidente della Provincia e i referenti territoriali. Si tratta un po’ del solito, vecchio, modo: i soldi sono visti come propri e non come denaro dei cittadini”.

Tra le opere che secondo le opposizioni mancano all’appello figura ad esempio la mancata riqualificazione degli ex Stalloni di Crema che “rischiano di diventare un buco nero nel centro cittadino”, secondo Degli Angeli. Sia Piloni che l’esponente pentastellato concordano poi sul fatto che il casalasco sia stato sostanzialmente “dimenticato” da Palazzo Lombardia. Opere da finanziare, per i consiglieri d’opposizione, non mancavano: la tangenzialina di Casalmaggiore, piuttosto che altri piccoli interventi non di stampo viabilistico, oppure l’elettriricazione della Brescia – Parma che sarebbe di competenza di Rfi, ma l’eventuale intervento lombardo “poteva essere da stimolo” secondo l’esponente dei 5 stelle. Un territorio, il casalasco, dunque che ora spera nelle opere compensative dell’autostrada Cremona-Mantova (qui l’articolo completo), ma che, evidenzia ancora Degli Angeli, “è stato visto in subordine rispetto al miraggio autostrada”.

mt

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