Cronaca

Ripresa scuole: tra le richieste dei presidi alla Provincia, pure 2000 nuovi banchi 'anti-Covid'

Studenti in via Palestro durante la recente maturità (foto Sessa) e a sinistra un esempio di nuovi banchi per il distanziamento nelle aule

750mila euro di fondi Pon (fondi strutturali europei) potrebbero arrivare per l’edilizia scolastica provinciale di Cremona (scuole superiori) ma utilizzarli sarà una sfida. Troppo complicata la procedura per l’utilizzo di questi fondi, per poter eseguire in tempo – per la riapertura delle scuole il 14 settembre – i lavori di adeguamento degli spazi scolastici come richiesto dalle regole del distanziamento. Lo hanno spiegato in Consiglio Provinciale riunito in streaming, il consigliere delegato e vicepresidente Rosolino Azzali e il dirigente Massimo Placchi.

“Stante il complesso iter dei finanziamenti Pon – ha detto Azzali –  abbiamo ritenuto, con variazioni di bilancio, di dedicare la rinegoziazione dei mutui in modo tale da poter spendere somme immediate, come peraltro previsto dalle norme, per la manutenzione con modalità semplificate ed agevolate di affidamento dei lavori.
“Tutto ciò che non è strettamente urgente verrà, quindi, finanziato con i fondi Pon; occorre tenere presente, comunque, gli effetti sull’economia della pandemia Covid, che hanno colpito anche il bilancio della Provincia, che a fine anno vedrà minori entrate per  circa 7 milioni di euro”.

I fondi Pon, ha spiegato Azzali, potranno ad esempio servire per l’acquisto degli arredi scolastici: sono ben 2000 i banchi, e altrettante le sedie, richiesti dai dirigenti delle scuole cremonesi per il prossimo anno scolastico. Il tema del rinnovo dei banchi è d’attualità in queste settimane, ne ha parlato anche il ministro Azzolina, definendoli come uno degli strumenti utili non solo per favorire il distanziamento tra i ragazzi, ma anche per rinnovare la didattica. Le immagini che stanno circolando di prototipi di banchi ‘anti-Covid’ sono sedie con le rotelle, dotate di un piccolo scrittoio per prendere appunti  e appoggiare il computer e di un appoggio per i libri. Ma sembrano essere troppo costosi per poter diventare un acquisto generalizzato.

Lo stato dell’arte è ancora in divenire perchè la struttura tecnica sta valutando scuola per scuola le esigenze. “Ma non tutte le segnalazioni che ci sono arrivate i questi giorni sono legate alle necessità di distanziamento per l’emergenza Covid”, ha puntualizzato il vicepresidente.

“Escludendo la possibilità di acquisire nuovi spazi – ha  poi aggiunto Placchi – abbiamo chiesto ai dirigenti di farci conoscere le loro esigenze. Le richieste sono molto svariate, c’è persino la proposta di riqualificare alcuni  spazi esterni per poterli usare come palestre. Ma i fondi Pon non possono essere usati per le tinteggiature o per la posa di strutture mobili, né per sostenere le locazioni. I fondi hanno la rendicontazione tipica dei fondi europei e ogni intervento richiede un passaggio in Giunta; inoltre gli interventi finanziati attraverso di essi devono rimanere tali per 5 anni” e questo quindi esclude interventi di carattere provvisorio come potrebbero essere quelli legati all’attuale emergenza.

Ma in tema di ripresa scolastica c’è anche la criticità del trasporto alunni: le attuali circolari ora prevedono che si possa utilizzare solo il 60% dei posti a sedere. “E l’altro 40%? – ha detto Azzali –  Stiamo facendo adeguate sollecitazioni per un cambio della norma pur nei protocolli di sicurezza, prevedendo anche altre ipotesi come ingressi diversificati e significativamente distanziati”.

Intanto continueranno fino alla prossima settimana le riunioni tra i tecnici della Provincia e i Dirigenti scolastici per fare il punto della situazione rispetto ad interventi urgenti per la ripartenza. gbiagi

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