Politica

Ciclo idrico, si riunisce il cda dell’Azienda speciale Il Pd: “Salini rispetti gli elettori”

Dopo il risultato schiacciante dell’ultimo referendum, arriva a riunirsi il consiglio d’amministrazione dell’Azienda speciale provinciale per la pianificazione e la regolazione dei servizi idrici. E’ fissato per domani, giovedì 14, l’appuntamento con il cda di una realtà che ha scalzato l’Aato, grazie a una legge regionale. I cittadini si sono espressi, e la volontà è stata chiara: la ‘privatizzazione dell’acqua’ è stata bocciata. Nell’ordine del giorno di domani, oltre all’aggiornamento del piano d’ambito, vi è la proposta di modello gestionale.

La linea su cui molto aveva puntato Massimiliano Salini, presidente della Provincia, è stata stravolta dal risultato della consultazione popolare. Ci si aspetterebbe una retromarcia. Ma c’è l’ombra della volontà di tirare comunque dritto. E il Partito democratico attacca. “Secondo quanto si apprende – si legge in una nota del segretario provinciale del Pd, Titta Magnoli – l’indirizzo che si vuole seguire è quello di procedere come se non ci fosse mai stato il referendum dello scorso giugno. Questo è ovviamente inaccettabile sul piano politico, mettendo la Giunta Salini, che ha infine la responsabilità politica del processo, in netto contrasto con la volontà popolare espressa solo un mese fa”.

“Stupisce e preoccupa, infatti, che non sia stata fatta fino ad ora alcuna riflessione sul risultato dei referendum sia sul piano tecnico ma soprattutto su quello politico. Forse – continua Magnoli – non c’è bisogno di ricordare che gli elettori hanno sancito la richiesta chiara e inequivocabile di una gestione pubblica del ciclo idrico, contro, come semplificava lo slogan, la ‘privatizzazione dell’acqua’”.

Critiche per il mancato coinvolgimento dei primi cittadini: “Non risulta al momento che i sindaci, che sono i veri custodi del processo, siano stati coinvolti o chiamati ad esprimersi direttamente e l’impressione è quella di una Amministrazione provinciale che procede sorda e cieca alle istanze sancite dal voto popolare. Ora, a parte un vuoto normativo che è compito dei tecnici analizzare, resta la volontà popolare inequivocabile che non consente scappatoie o furbate”.

”Salini rispetti la volontà degli elettori”, il messaggio del Pd è chiaro, e spinge il presidente della Provincia a “esprimersi chiaramente sulla materia, mettendo fine ad ogni tentativo di scavalcare i referendum o a procedere con una privatizzazione, pur camuffata, del ciclo idrico della provincia di Cremona”. “Se questo tentativo proseguisse senza alcun coinvolgimento preliminare dei sindaci, e, attraverso di loro, dei cittadini che si sono già espressi in materia – conclude la nota – la gravità del fatto sarebbe ingiustificabile e porterebbe a uno scontro politico senza precedenti”.

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