Cremonafiere ancora al rinnovo: il 29 maggio assemblea per Cda e Statuto
Riorganizzazione in vista per Cremonafiere, ente da anni in cerca di rilancio su cui si è abbattuta la crisi legata al Covid aggravando una situazione già problematica sul fronte della governance e dei risultati economici (vedi link a fondo pagina).
Il 29 maggio è fissata l’assemblea dei soci, chiamata al rinnovo del consiglio di amministrazione e a una modifica statutaria che, secondo la bozza circolante tra i soci, amplia di molto le possibilità di interazione con altri soggetti fieristici esterni. Se la bozza verrà recepita, si passerà da un Cda (ora presieduto da Roberto Zanchi) a sei membri ad un Cda allargato a 16 (ed eventualmente a 17 in caso i soci pubblici si avvalgano della facoltà di nomina congiunta) al cui interno potrà essere istituito un Comitato esecutivo composto da 7 membri tra cui, di diritto, il Presidente ed il Vice Presidente e altri 5 nominati dal Consiglio di Amministrazione tra i consiglieri. Complessivamente, e quindi inclusi i membri di diritto, almeno tre membri del Comitato Esecutivo dovranno essere componenti designati dagli enti pubblici. Questo organo avrà i poteri che gli saranno conferiti dal Consiglio all’atto della sua istituzione e sarà presieduto dal Presidente del CdA o in sua assenza dal suo Vice. Le deliberazioni saranno prese a maggioranza e in caso di parità prevale il voto di chi presiede la riunione.
Dunque i tre soci pubblici di CremonaFiere, ossia Comune, Provincia e Camera di Commercio, dovranno ora stabilire se esprimere un unico nominativo o se optare ciascuno per un proprio rappresentante. Di qui la necessità di stringere i tempi entro la data del 29 maggio.
Tra le altre modifiche allo statuto, c’è quella che riguarda il raggio d’azione dell’assemblea dei soci che può autorizzare il Cda a “a) alienare, disporre in qualsiasi altro modo incluse senza limitazione il conferimento in Società, la fusione e la scissione, affittare, costituire garanzie a altri diritti di godimento sia reali che personali sull’azienda o rami d’azienda della Società e/o su tutte o parte delle manifestazioni fieristiche di proprietà della Società, “trasferire” in qualsiasi modo tali manifestazioni dal sito di Cremona, stipulare associazioni in partecipazione o cointeressenze rispetto alle stesse, rinunciare a tali manifestazioni o alla svolgimento delle stesse; b) compiere qualsiasi atto di disposizione avente ad oggetto gli immobili di proprietà della Società o dalla stessa avuti in concessione, sotto qualsiasi forma, costituire garanzia o altri diritti di godimento sia reali che personali sugli stessi”.
La bozza è stata approvata in Giunta comunale e dovrà essere sottoposta al prossimo Consiglio. La nomina dell’attuale Cda risale al maggio 2018, quando dopo settimane di dissidio tra i soci, prevalse Roberto Zanchi, avvocato d’affari già presidente della Banca Popolare. Gli altri due candidati erano Riccardo Crotti ex presidente dell’Associazione Provinciale Allevatori e Agostino Bolli, direttore commerciale presso una società internazionale nel campo della genetica. Anche in quella occasione il rinnovo del Cda coincise con una modifica dello Statuto. Mission dichiarata era quella di “cominciare da subito la ricerca di alleanze strategiche con altri sistemi fieristici”. g.b.