Lettere

Sentenza piscina,
bruttissima pagina
di storia politica

da Marcello Ventura - Fratelli d’Italia

E’ arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che conferma la gestione della piscina a Sport Management.
La mente corre immediatamente all’inizio della vicenda quando, sembrando ormai pronto un accordo con la Federazione e la Associazione delle Canottieri, l’allora Assessore Platè comunicava di voler procedere con un Project Financing di 25 anni con Sport Management e con il relativo bando gara di stesura della stessa Società.
Comunicati, avvisi, avvertimenti che questa sarebbe stata una scelta sbagliata oltre che controproducente per il territorio, si sono susseguiti nel tempo da parte della minoranza.
Niente da fare, l’Amministrazione (il sindaco?) aveva deciso e così che cominciarono le numerosissime segnalazioni da parte di dipendenti ed utenti su inadempienze gestionali da parte del gestore. Anche l’Ats è intervenuta.

Si arriva ad una infuocata commissione di vigilanza alla presenza di Sport Management, i suoi avvocati, gli utenti cremonesi. L’amministrazione si ostinò in una difesa ad oltranza ribadendo la scelta fatta in un’ottica di sviluppo futuro e sul rispetto assoluto dei termini della concessione.

Fino a quando arriva il colpo da maestro dell’Amministrazione: il 4 aprile 2019, all’inizio della campagna elettorale, visto il perdurare in crescita del malcontento, decise che tutte le segnalazioni, le inadempienze del gestore erano esatte e procede con il preavviso di revoca della concessione per inadempimento di alcuni obblighi.

Da qui una serie di denunce e ricorsi fino a pochi giorni fa quando esce la sentenza del Consiglio di Stato.
Leggendola attentamente si scopre che nonostante vengano confermate le inadempienze di Sport Management, l’Amministrazione ha gestito in modo superficiale e non attento la vicenda, con il verificarsi di alcune importanti omissioni nei confronti dalle richieste di documentazioni da parte di Sport Management.
In altre parole il contratto scritto, non tutelava i diritti dei cittadini cremonesi. E sono soprattutto due i comportamenti evidenziati che “condannano” il Comune: “mancanza del rispetto della buona fede” e “abuso del diritto”.

Questo permetterà, come già annunciato, di far richiesta danni al Comune da parte di Sport Management.
In buona sostanza, l’Amministrazione non ha fornito, in maniera illegittima, la documentazione necessaria per redigere il progetto di riqualificazione oggetto della concessione, si è reso inadempiente agli obblighi di manutenzione straordinaria, non è stata in grado di contestare nel modo corretto le irregolarità denunciate da personale ed utenti. Questo dice fra le varie cose la sentenza.

Sorrido pensando come in questa situazione la maggioranza attraverso i suoi capigruppo ed il suo Assessore allo Sport, ribalti la sentenza dicendo che il Consiglio di Stato ha comunque sancito un chiaro monito ai gestori avvisandoli che in caso di reiterate mancanze future, la risoluzione del contratto diventi possibile.
Ma lasciando perdere chi nasconde la verità a se stesso, arrivando alla conclusione, tutta questa vicenda a partire dai consigli della minoranza non ascoltati, dalla stipula di un contratto di 25 anni che non vedrà mai fine, dal cambio di idea arrivando alla risoluzione per motivi elettorali, dalle inadempienze del Comune citate in sentenza, dalla ulteriore difesa di questi giorni della maggioranza, lascia un amaro in bocca dei più sgradevoli.
Ed ora, per il futuro cosa ci sarà da aspettarsi? Chi uscirà più penalizzato da questa vicenda? 25 anni sono lunghi da passare, sarà forse il caso che le Società Canottieri comincino ad organizzarsi in proprio magari con la copertura delle loro piscine.

E se le richieste danni di Sport Management verranno riconosciute lecite? Ancora una volta saranno i cittadini cremonesi a farsi carico dei danni prodotti da questa amministrazione.
Non so se questa vicenda sarà da considerarsi chiusa, ma è sicuramente una bruttissima pagina di storia politica svolta da questa amministrazione, sorda ai suoi cittadini ma attenta alla sua ideologica visibilità.

© Riproduzione riservata