Cronaca

Test sierologici al posto del tampone tra aspirazioni e perplessità

Per Gallera gli anticorpi "neutralizzano il virus in modo efficace e definitivo", ma "almeno temporaneamente". Degli Angeli (M5s): "Strategia confusa e approssimativa"

(foto di repertorio)

La strategia lombarda sul tema dei test sierologici è “confusa e approssimativa”, secondo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Degli Angeli dopo che l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera è intervenuto proprio per spiegare la politica adottata da regione sui test sierologici. “I test – ha detto Gallera – che abbiamo cercato e adottato, a differenza di quelli del Governo che servono per uno studio epidemiologico, sono in grado di darci una valutazione di tipo diagnositco e hanno l’aspirazione di sostituire il tampone, che ha limiti oggettivi in tutto il mondo che sono macchine e reagenti, dato che cerca gli anticorpi neutralizzanti”.

L’obiettivo è capire se “una persona è ancora potenzialmente in grado di reinfettarsi e di infettare altre persone” e “dare al cittadino una certezza sul suo stato di salute”. Gli anticorpi si sviluppano a partire da pochi giorni dall’infezione fino a 2/3 settimane dopo, come sottolinea ancora l’assessore al Welfare. Il test su cui ha puntato Regione Lombardia è quello che si sta sviluppando al San Matteo di Pavia, già in uso anche in Provincia di Cremona.

Il problema, per arrivare alla tanto invocata ‘patente di immunità’ già citata anche dal governatore Attilio Fontana, è che, come conferma anche Gallera, il test pavese è in grado di trovare anticorpi che “neutralizzano in maniera efficace e definitiva il virus”, ma “almeno temporaneamente”, perché “non abbiamo certezza di nulla”. Di fatto, dunque, allo stato attuale non è ancora possibile determinare se e per quanto tempo anche coloro che hanno sviluppato gli anticorpi neutralizzanti corrano il rischio di infettare se stessi e gli altri, ossia l’obiettivo che si è posto la stessa Regione. “Una persona – spiega anche Degli Angeli –  negativa al test sierologico potrebbe essere positiva al Coronavirus e non aver ancora prodotto anticorpi. Così come una persona positiva al sierologico potrebbe ancora essere infettiva”.

“Le sue ultime dichiarazioni in Consiglio – conclude il consigliere pentastellato – dimostrano incompetenza e superficialità. E’ evidente che l’assessore stia studiando da apprendista stregone e che si tratta di fantamedicina. Gallera sa benissimo quanto ancora siamo lontani dal poter dire che gli anticorpi neutralizzanti verso le proteine virali S1 e S2 conferiscano ai cittadini una ‘patente di immunità’. Il rischio è quello di far abbassare la guardia mentre in questa fase la cosa più importante è non dare false informazioni ai cittadini e lavorare per aumentare il numero di tamponi per poter contenere il più possibile il contagi”.

mt

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