Lettere

Piscine, sentenza Consiglio
di Stato rappresenta ultima
chance per Sport Management

da Lapo Pasquetti – Sinistra per Cremona, Enrico Manfredini – Fare Nuova la Città, Roberto Poli – PD Cremona

Come sempre esprimiamo rispetto per le sentenze, anche quando, come in questo caso, viene ribaltata dal Consiglio di Stato la sentenza del TAR, che invece  riconosceva piena legittimità all’operato dell’Amministrazione in merito  alla risoluzione della Convenzione con Sport Management.

La sentenza va però letta tutta e nel testo sono chiari i seguenti punti.

Il Consiglio di Stato dà atto di un iniziale periodo di corretta esecuzione degli impegni contrattuali da parte di Sport Management, confermando la validità della scelta dell’Amministrazione nell’affidare con gara la gestione dell’impianto alla nota società veronese, ma conferma altresì che dopo questo primo periodo si sono verificate numerosissime violazioni e inadempimenti da parte di Sport Management, sia nella consegna dei progetti per la riqualificazione del comparto intero, attribuibili esclusivamente a negligenza di Sport Management, come si legge a pag. 19 punto 5.1.4 della sentenza (“la concessionaria non si è certo comportata secondo le regole della correttezza [arg. ex art. 1175 cod. civ.] ma ha procrastinato l’adempimento delle proprie obbligazioni ed ha insistito – così tentando di giustificare la propria condotta dilatoria – nel richiedere la consegna di documentazione che sapeva essere mancante e malgrado la concessione di ulteriore termine, non ottemperò a detto impegno”) e che consente al Comune, ribadisce il Consiglio di Stato, secondo quanto stabilito dagli art. 14 e 15 del contratto, di richiedere a Sport Management una penale di €. 300 per ogni giorno di ritardo negli interventi e negli investimenti promessi, nonché, in caso di reiterazione del ritardo in questione, la risoluzione del contratto stesso; sia su molteplici aspetti di natura igienico-sanitaria, che tuttavia, a detta del Consiglio di Stato, a differenza di quanto valutato dal TAR, non assurgono a gravità tale da determinare oggi la risoluzione del contratto.

Il Consiglio di Stato in sentenza, dunque, lungi dall’aver assolto la gestione di Sport Management, ha sancito un chiaro ed esplicito monito all’ente gestore per una futura corretta esecuzione del contratto, pena, questa volta, la inevitabile risoluzione del contratto stesso.

In sostanza si concede a Sport Management un’ulteriore chance di dimostrare le proprie capacità di gestione dell’impianto e di corretta esecuzione del contratto, sino ad oggi non manifestate.

In ogni caso, al di là degli aspetti giuridici, come maggioranza siamo interessati non alla sostituzione dell’attuale gestore con altri, quanto piuttosto ad ottenere un servizio di qualità per i cittadini e la realizzazione di tutte quelle opere di riqualificazione dell’intero complesso previste nel contratto. In tale ottica ci auguriamo che Sport Management sappia cogliere questa ulteriore opportunità concessagli dal Consiglio di Stato, con un radicale mutamento nelle modalità di gestione del servizio e dei rapporti con l’Amministrazione e con un rinnovato impegno al rispetto degli obblighi contrattuali relativi all’esecuzione di tutte le opere di progetto, su cui continueremo a vigilare nell’interesse della collettività.

 

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