Chiesa

La Santa Messa al tempo del Covid: perchè non celebrarla sui sagrati?

di Anna Lucia Maramotti Politi

Per fortuna arriverà la bella stagione. Non sappiamo se il caldo diminuirà gli effetti del coronavirus, tanto meno è ipotizzabile che lo faccia scomparire. È ipotizzabile però che nelle piazze antistanti le chiese, quelle che si è soliti definire comunemente “sagrati”, sia possibile la celebrazione delle S. Messe. Rispetto alla presenza degli spettatori dei concerti in piazza è decisamente più facile contenere quella dei fedeli. Vigili e forze dell’ordine potranno controllare facilmente l’afflusso dei presenti. Le stesse transenne necessarie per le pubbliche manifestazioni potranno essere collocate in occasione delle celebrazioni. Inoltre, l’allestimento è mobile, non abbisogna di particolari apparati. Un tavolo come altare non è certo ingombrante come un palco ed è di facile asporto: non lo si smonta, lo si ripone in sagrestia. La voce del sacerdote e quella dei fedeli non offenderà certo l’udito dei cremonesi e neppure le strutture murarie degli edifici storici.
La celebrazione della S. Messa non consente certo di “fare cassetta”, ma consente forse di “dare a Dio quel che è di Dio e di dare a Cesare quel che è di Cesare”.
Non sembra neppure ci siano particolari problemi per la distribuzione dell’Eucarestia. All’inizio della celebrazione, per altro come si è soliti fare in molte occasioni, si chiederà ai fedeli chi desideri accostarsi all’Eucarestia. Sull’altare in piccoli supporti di carta il celebrante potrà disporre le Particole Consacrate nel numero previsto e ciascun fedele provvederà, alla presenza del celebrante, a comunicarsi. I piattini, in seguito verranno smaltiti con le modalità previste dalla Chiesa. La stessa Chiesa potrà predisporre altre modalità più consone alla circostanza come ad esempio l’uso di pinzette.
E’ blasfemo quanto si propone o è semplicemente plausibile e già previsto?
Forse don Alberto Franzini, da teologo, condividerebbe; certamente Don Vincenzo Rini, da giornalista, meglio di me avrebbe espresso questa ipotesi e l’avrebbe supportata con migliori argomenti. Io la consegno all’attenzione degli Amministratori della Città e alla sensibilità della Curia.

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