Lettere

'25 aprile, grazie a chi condivide i
valori della Costituzione: tradizione
logora la contrapposizione ad ogni costo'

da Mariella Laudadio, ANPI Cremona

Gentile Direttore,
questa mattina, nel corso della breve cerimonia in ricordo del 25 aprile, ero in piazza del Comune con pochissimi altri (Sindaco, Presidente del Consiglio comunale e Assessore Bona), in rappresentanza delle associazioni partigiane della città. E’ stata un’esperienza davvero unica: toccante ed allo stesso tempo triste.

Ma, dopo un po’, ho provato a lasciare libera la fantasia ed è accaduto un piccolo miracolo: ho sentito il calore dei tanti cremonesi che condividono i valori della Costituzione e, di conseguenza, amano la libertà, l’uguaglianza, il rispetto per tutti gli esseri umani, a qualsiasi etnia, sesso, religione, ideologia politica appartengano. Ho visto le bandiere, quelle delle associazioni, dei partiti, dei sindacati e, su tutte, il nostro splendido storico tricolore. Ho sentito i canti che scaldano il cuore e che ci ricordano il sacrificio di chi ha messo in gioco la giovinezza, gli affetti, la vita per dare la libertà di pensare, di agire, di parlare, a tutti; ma proprio a tutti. Ed a loro, ai partigiani ed alle partigiane, ho inviato il mio ‘grazie’.

Poi sono tornata alla realtà, la cruda realtà di questi giorni di dolore e preoccupazione. Ed allora il mio ‘grazie’ è andato all’amministrazione della nostra città che ha voluto sottolineare che proprio in questo momento buio e doloroso è importante ribadire e credere più fortemente nei principi che ci rendono una repubblica una, indivisibile, democratica e antifascista. E solidale.

Dispiace che, anche oggi, ci sia stato chi ha voluto ribadire la propria distanza dai valori della Costituzione che il 25 aprile celebra da 75 anni. Dispiace che si parli di associazioni come l’Anpi senza evidentemente conoscerne azione e finalità. Dispiace che non ci si renda conto che, se ci sono giornali, sindaci e consiglieri comunali, partiti, sindacati e se tutti questi attori della democrazia possono esprimere le proprie idee, è perché c’è stato un 25 aprile. Ma evidentemente non si è voluto venir meno, neppure quest’anno, ad una tradizione ormai logora, quella della contrapposizione ad ogni costo.

Infine, alle 15, in contemporanea con il comune, dalla mia finestra ho diffuso le note delle nostra bella canzone di libertà, Bella Ciao, e, per concludere degnamente la giornata, quelle del commovente Inno di Mameli, che, per ovvi motivi, non amo chiamare diversamente.

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