Oratori verso la Fase 2: percorsi per educatori e pronti per tutti gli scenari
Anche gli oratori del territorio cremonese guardano avanti e si preparano, nel loro ruolo educativo per bambini e ragazzi, ad affrontare la fase 2 dell’emergenza Coronavirus. E lo fanno con un documento, realizzato dalla Federazione Oratori di Cremona “Un testo che è frutto del pensiero combinato di due tavoli: quello degli incaricati zonali di pastorale giovanile e quello delle cinque zone, via via consultate alla luce di una domanda: come possiamo aiutarci?” spiega il presidente della Federazione, don Paolo Arienti. “Si tratta di una pagina aperta, ma non vuota. Aperta perché espressione di condivisione, mentre i fattori di una grande geometria variabile non sono minimamente pilotabili. Non vuota perché contiene voci vere, idee concrete, prospettive che attraversano tutti”.
“Ovviamente le sensibilità, come le situazioni sono diversificate: si va da comunità e oratori molto piccoli o più isolati ad altri molto grandi, con numeri e risorse diseguali” continua il sacerdote. “Mentre ciascuno pensa alla propria realtà, serve uno sforzo unitario. La prospettiva dei mesi estivi, non solo sul versante delle possibili attività pastorali, ma innanzitutto dal punto di vista della concreta condizione di famiglie e comunità, preoccupa; ma anche stimola a trovare una linea comune. Cercare di definirla è un compito improrogabile; come accade faticosamente a tutti i livelli sociali”.
Il lavoro si strutturerà quindi in diverse fasi, che vedranno in primo piano anche dei percorsi per gli educatori, che dovranno essere pronti ad affrontare alcune tematiche decisive in questo periodo, tra cui la solitudine e la gestione del lutto. Gli educatori, si legge nel documento, avranno un’assistenza completa, con sussidi, lezioni formative e anche un forum di confronto. Il documento poi ipotizza una serie di scenari possibili, che vanno da quello peggiore, ossia il prolungamento delle chiusure obbligatorie di tutte le attività oratoriali, ed analizzando poi tutte le possibili prospettive. Lo scopo sarà essere pronti a qualsiasi eventualità. E anche trovare modalità diverse di interfacciarsi con gli utenti, ma anche aprire gli oratori alla collaborazione con il terzo settore.
“La situazione odierna non è né semplice né facilmente governabile” sottolinea don Paolo. “E proprio le molte incertezze spingono ad essere pronti e duttili; a lavorare sin d’ora con la massima disponibilità; ad evitare il minimalismo pessimista e il massimalismo irresponsabile. Gli Oratori stanno dentro la fatica che comunità ecclesiali, gruppi di catechesi, famiglie, con in testa i nuclei più fragili o le persone più sole, vivono”.
La Focr, dal canto suo, “si impegna a tenere viva l’interlocuzione, con altre comunicazioni a cadenze regolari e non appena vi saranno informazioni e ragioni utili per sentirsi. Nei prossimi giorni verranno pubblicati alcuni materiali di supporto che nel comunicato vengono lanciati: resteranno a disposizione di tutti. Come pure a disposizione restano la Focr e l’Area Giovani (che comprende anche gli uffici Scuola, Catechesi e CDV) per ogni suggerimento o condivisione”.
LaBos