Politica

Regione, approvata a maggioranza la risoluzione anti-Covid. M5S: 'Inutile'

Consiglio regionale spaccato sulla Risoluzione illustrata dal Presidente della Commissione Attività produttive della Regione Gianmarco Senna (Lega), con la quale vengono forniti alla Giunta regionale linee guida, indirizzi e contributi per gestire e attuare la cosiddetta “fase 2” dell’emergenza creata dalla diffusione del Covid-19. Il documento è stato approvato con 43 voti a favore, 25 contrari e 1 astenuto: contrari PD, M5Stelle, Lombardi Civici Europeisti e +Europa; astenuta Patrizia Baffi (Italia Viva).
Il documento approvato sollecita interventi e indica misure e provvedimenti dettagliati utili a favorire la ripresa e la ripartenza della società lombarda in tutti i suoi vari ambiti, da quello economico e produttivo a quello più propriamente attinente la fase familiare ed educativa, nonché quella sanitaria e assistenziale. Tra le indicazioni contenute: idonee misure di sostegno atte a garantire la continuità dell’offerta educativa di asili nido e scuole materne, pubbliche e private; sostegno all’attività emergenziale delle reti, dei centri antiviolenza e delle case rifugio; incremento del fondo delle non autosufficienze e del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali. Inoltre: adozione di azioni concrete a vantaggio del personale sanitario con riferimento alle retribuzioni anche mediante la previsione di sgravi fiscali; maggiore autonomia nel coordinamento dei MMG e PLS, per ricondurli a tutti gli effetti quali dipendenti del sistema sanitario regionale; reperimento dei reagenti necessari per continuare ad incrementare il numero dei tamponi nasofaringei, anche identificando ulteriori laboratori universitari e laboratori accreditati idonei.

Per il settore economico, chiesta tra l’altro l’esenzione temporanea del versamento dei tributi nazionali e degli altri adempimenti fiscali e burocratici, pagamento delle utenze, per tutte le attività economiche della Lombardia colpite dalla crisi sanitaria ed economica. Prevedere analoghe misure rivolte alle famiglie che risultino in difficoltà; misure di sostegno per favorire ripresa import-export; potenziamento dell’organico e dell’attività dell’Agenzia delle Dogane per poter dare risposte immediate alle esigenze delle imprese lombarde nella fase immediatamente successiva alla ripartenza. E ancora:  estensione del bonus di 600 euro a tutti le partite Iva e a tutti i liberi professionisti, modificando tuttavia l’importo e portandolo all’80% della media degli introiti del singolo professionista, media calcolata sulle 12 mensilità degli ultimi tre anni (stabilendo un tetto massimo); sostegno economico alle famiglie messe in difficoltà a seguito della chiusura degli asili nidi e degli istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, sia pubblici che paritari; libertà di movimento tra residenza e attività o proprietà agli aventi diritto, per operazioni di manutenzione e preservazione della stessa; prevedere per le aziende, anche agricole e del settore agroalimentare, che intendono premiare l’attività del lavoratore in questo periodo difficile una detassazione totale degli emolumenti corrisposti a tal fine, analogamente anche per il compenso degli straordinari.

Le misure chiese per le famiglie preved0no, tra l’altro, la garanzia per gli istituti paritari e  i servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni) paritari e privati, gli stessi sostegni, compresi docenti e famiglie, e le stesse misure previste per le scuole statali; totale detraibilità per le famiglie delle rette pagate nei primi sei mesi del 2020; estensione alle scuole paritarie degli ammortizzatori sociali e azzeramento di ogni tipo di imposta per l’anno in corso; ulteriori sostegni per l’acquisto di libri di testo, dotazione tecnologiche e strumenti per la didattica estendendo la politica di Dote scuola – Materiale didattico e allargando la platea dei beneficiari alle famiglie con ISEE 22.000,00 euro (attualmente la soglia è fissata a 15.748,48), per alunni di tutte le scuole, statali e paritarie;  detrazione fiscale delle rette dell’anno scolastico 2019-2020 (anche statali); modifica ed estensione del bonus baby-sitter;  azzeramento delle imposte, tributi e tasse per i soggetti gestori e oneri contributivi a carico dipendenti; parificare dal punto di vista fiscale e di accesso agli ammortizzatori sociali scuole paritarie e scuole statali;

Respinta dall’Aula la proposta di Risoluzione presentata da Partito Democratico e +Europa, che chiedeva l’istituzione di un Commissario per la sanità territoriale lombarda e di un “recovery bond” regionale per finanziare la ripartenza. Nella proposta di PD e +Europa, il piano, gestito dal Commissario, avrebbe dovuto prevedere: esecuzione dei tamponi rino-faringei a tutti i sanitari esposti a maggior rischio, a ospiti e personale delle RSA, a tutti i malati che presentino infezione respiratoria acuta, e provvedere a far sì che tutte queste categorie siano dotate di dispositivi di protezione; incremento esponenziale della capacità di fare tamponi, autorizzando nuovi laboratori e, se necessario, obbligando in via autoritativa i laboratori privati a processare i test; esecuzione dei test sierologici, validati dall’Istituto Superiore di Sanità, a tutti i lavoratori che svolgono servizi essenziali e poi a tutta la popolazione lombarda; incremento delle Unità speciali di continuità territoriale fino al numero previsto dalla normativa nazionale, mettendo i medici di medicina generale in condizione di operare in sicurezza, con protezioni e telemedicina; sanificazione di tutti gli ospedali e delle RSA.

Per la ripresa economica, il Piano di sviluppo economico avrebbe dovuto contemplare la richiesta al Governo di istituire un “Recovery Bond” lombardo per trovare le risorse per finanziare la ripartenza dell’economia, riprogrammando i Fondi europei “perché sostengano in modo straordinario le categorie economiche, i Comuni e le famiglie per affrontare la crisi e uscirne prima e meglio possibile”.

Contenute in due ordini del giorno le proposte del Movimento 5Stelle, che ha chiesto anche specifiche misure per finanziare i big data, le green economy, le smart city e l’agrifood, per potenziare e ammodernare i laboratori biomedici di ricerca e diagnosi, per sostenere e implementare la formazione digitale e la didattica a distanza, la digitalizzazione dei sistemi, la facilitazione dell’erogazione della liquidità a supporto soprattutto delle imprese in difficoltà, la sperimentazione di nuovi progetti di telemedicina e teleassistenza per pazienti domestici e per finanziare progetti strategici di ricerca industriale e di sviluppo. Il Movimento 5Stelle ha infine sollecitato l’istituzione di una Commissione speciale che metta mano alla riorganizzazione del servizio sanitario regionale, alla luce soprattutto dell’esperienza e dell’emergenza di queste ultime settimane.

LE REAZIONI POLITICHE – “Questa risoluzione è poca cosa”, commenta il capogruppo  M5S Dario Violi: “Mi auguro che la cabina di regia faccia di meglio, ma serve il coinvolgimento di tutti, Consiglio regionale compreso. La Lombardia è di tutti i lombardi, non dei politici, non dei partiti e nemmeno della Lega”.  “La Lombardia ha fallito, è stata assolutamente incapace di contrastare l’epidemia. A due mesi dall’inizio dei contagi abbiamo ancora centinaia di morti. Chi non ha programmato per tempo e rincorre senza idee l’emergenza è responsabile di questa disfatta. Questa risoluzione è insufficiente: di slogan ne abbiamo abbastanza, è ora di passare dalle parole ai fatti con una visione coerente di futuro”. “Abbiamo assistito a mesi di polemiche e scaricabarile mentre i lombardi facevano sacrifici e Finlombarda restava parcheggiata in un angolo. Fontana parla di programmazione ma le mascherine che è riuscito a produrre sono pannolini inutili. L’Ospedale in Fiera, quello più veloce e capiente d’Europa, doveva avere 600 posti: ne ha 54, forse dieci occupati. A Bergamo volontari, tifosi e alpini hanno creato 142 posti di terapia intensiva rimboccandosi le maniche e senza fare nessuna propaganda. Al contrario, Salvini è venuto in Lombardia a fare finta di lavorare per postare una foto sui social. Gli ricordo che dovrebbe frequentare il suo ufficio di Roma”.

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