Cronaca

Giuliano Regis fu per me come un fratello maggiore

Ieri sera ho avuto notizia della scomparsa di Giuliano Regis. Sono rimasto costernato.

Conoscevo Giuliano dal 1960. In quell’anno io avevo iniziato a collaborare con un giornale studentesco che all’epoca si pubblicava a Cremona,  l’Ulisse. Giuliano, che aveva qualche anno  più di me, si era occupato per vari anni del giornale e vi esercitava ancora una sorta di tutela. Simpatizzammo subito e lui divenne per me come un fratello maggiore. Mi insegnò tante cose ed a lui sono debitore di una parte non irrilevante della mia formazione culturale e umana. Non posso dimenticare, ad esempio, che fu lui ad insegnarmi a guidare. Io, come lo sono ancora,  ero un poco impacciato con le cose pratiche ma lui riuscì a fare di me non dico un provetto pilota ma almeno una persona capace di guidare un automezzo senza troppi rischi.

Poi le nostre strade si divisero.  Io mi trasferii a Pavia per frequentare la facoltà di giurisprudenza, mentre lui iniziò l’attività di ragioniere libero professionista. Siamo però rimasti in stretto contatto per tutta la vita. Ancora il 20 febbraio scorso era nel mio studio per esaminare alcune pratiche. Nessuno di noi due poteva immaginare che a breve vi sarebbe stata per lui la notte senza alba.

Di Giuliano mantengo il ricordo di un professionista scrupolosissimo, sempre pronto a districarsi nella giungla delle normative fiscali e del lavoro. Ma era anche un uomo di cultura, appassionato di fotografia e di tutto quant riguardasse Cremona e la sua storia.

Ma per me rimarrà soprattutto il fratello maggiore cui rivolgersi nei momenti di difficoltà.

Ciao Giuliano, sit tibi terra levis.

Antonino Rizzo

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