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Fontana: In Lombardia virus di violenza inaudita, pensavo rallentasse più velocemente'

Intervenuto a ‘Centocittà’ su Radio1 il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha ammesso di essere stato “convinto che il virus rallentasse più velocemente”, anche se si è auspicato che “sia una questione di giorni”. Fontana ha quindi spiegato che in vista del 4 maggio “aspetteremo quello che ci diranno i nostri esperti, i nostri epidemiologi, per capire l’andamento di questa curva che sta rallentando, ma molto molto adagio.Mi auguro che presto si vedano gli effetti benefici di questa chiusura, perché stiamo ancora vivendo le code del periodo in cui invece eravamo semichiusi”.

Per questo motivo diventa difficile ipotizzare una riapertura completa subito dopo il 3 maggio, con il Governatore che spiega la decisione regionale di non aprire le librerie nonostante la possibilità offerta dal Governo: “La libreria purtroppo uno la frequenta per sfogliare i libri, toccarli e poi rimetterli a proprio posto e questo può essere motivo di contagio. Sui bambini abbiamo avuto delle mamme che stanno per partorire che ci hanno scritto e non avevano i beni di prima necessità per il nascituro”.

Anche perché, secondo Fontana, “è chiaro che il virus è stato particolarmente violento in Lombardia perché probabilmente stava circolando da diversi giorni, altrimenti non si spiegherebbe questa violenza inaudita”. Il presidente regionale, poi, respinge ogni addebito circa errori da parte della Regione: “Io vorrei che mi facessero delle contestazioni specifiche sugli errori. Noi abbiamo seguito i protocolli, seguito le indicazioni del Iss. Abbiamo dovuto ospedalizzare altrimenti la gente non riusciva a sopravvivere. Voglio capire quali possono essere le contestazioni sugli errori. Abbiamo più che raddoppiato i ventilatori, li abbiamo dati a tutti ma è stato uno sforzo immane. Tanta gente ne ha avuto bisogno”.

 

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