Cronaca

Misure restrittive fino al 3 maggio. Conte: 'Decisione difficile, ma necessaria'

Saranno estese fino al 3 maggio le misure restrittive imposte dal Governo. Ad annunciarlo è stato questa sera, venerdì 10 aprile, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante una conferenza stampa in cui ha anche chiarito di aver già firmato il nuovo Dpcm a riguardo. “Si è trattato – ha spiegato Conte – di una decisione difficile, ma necessaria e di cui mi assumo la piena responsabilità politica. L’ho assunta dopo diversi incontri con ministri, Regioni, Province, Comuni, ma anche con gli esperti del comitato tecnico-scientifico, con rappresentanti del mondo delle imprese, i sindacati e le associazioni di categoria”. “Ci sono – ha rivendicato il premier – evidenti indicazioni che le misure adottate sin qui stanno dando dei frutti”. In ogni caso, il presidente del Consiglio ha anche anticipato che alcune attività potranno riprendere, come librerie e cartolibrerie e negozi per bambini e neonati, ma anche per la silvicoltura ed altre attività forestali.

“Continuiamo – ha detto Conte – a mettere la tutela della salute al primo posto, ma cerchiamo anche di ponderare gli interessi che ci sono in campo e la tenuta del tessuto socio-produttivo. Cercheremo di allentare il prima possibile le misure per le attività produttive, ma non siamo ancora nella condizione di ripartire a pieno regime. Se però prima del 3 maggio si verificassero le giuste condizioni cercheremo di provvedere di conseguenza”. Il premier ha quindi aassicurato che il Governo è già al lavoro per la fase 2 perché “non possiamo aspettare che il virus sia sparito del tutto” e che questa poggerà “su due pilastri: un gruppo di esperti (presiduto da Vittorio Colao) e un protocollo di sicurezza rigoroso”. “La task force – ha chiarito il presidente del Consiglio – dialogherà con il comitato tecnico-scientifico in modo da avere la possibilità di modificare logiche del lavoro sin qui consilidate e ripensare modelli radicati, ma i nuovi modelli organizzativi dovranno tenere conto anche della qualità della vita”.

Conte ha poi voluto chiarire alcuni aspetti dell’Eurogruppo di ieri: “Le proposte dell’Eurogruppo sono un primo passo verso una risposta europea: Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro. Ma è un primo passo che l’Italia, e su questo siamo pienamente d’accordo con il ministro dell’Economia, giudica ancora insufficiente”. “Il Mes – ha aggiunto – esiste dal 2012, non è stato attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato detto da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo Governo non lavora col favore delle tenebre, maguarda in faccia e parla con chiarezza agli italiani”.

Il premier ha poi chiarito: “L’Italia non ha firmato nulla, su richiesta di alcuni Stati membri, ma non nostra, si è lavorato su una linea di credito nuova collegata al Mes. Riteniamo il Mes totalmente inadeguato e inadatto per affrontare l’emergenza che stiamo vivendo, lottiamo per introdurre gli Eurobond. Non abbiamo ancora una regolamentazione concreta, parliamo di affermazioni di principio. Dobbiamo ancora lavorare in questa direzione ma per la prima volta lo abbiamo messo nero su bianco e gli altri Paesi hanno dovuto convenire sulla necessità di lavorare adesso per questo strumento, perché sia immediatamente applicabile”. “Non firmerò – ha concluso Conte – fino a quando non avrò un ventaglio di strumenti adeguati alla sfida che stiamo affrontando”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...