Cronaca

Galimberti a La7: 'Io fortunato perchè non grave, ma domiciliarità è cosa complessa'

Il  sindaco Gianluca Galimberti è stato intervistato questa mattina dalla trasmissione Omnibus di La7, in collegamento dalla sua abitazione dove è ancora in quarantena. “Sicuramente, in misura percentuale rispetto a popolazione e numero dei sanitari, qui la situazione è la peggiore in Italia. Si sta combattendo una battaglia fortissima dentro l’ospedale. Un piccolo segnale timido si intravvede sicuramente, anche con la capacità dell’ospedale di rispondere meglio alle richieste”. Proprio l’ospedale insieme alle case di riposo sono i due luoghi su cui l’attenzione deve restare massima, ma il sindaco cita un’altra criticità che sta emergendo via via che le persone vengono dimesse in quanto in via di miglioramento, ossia la domiciliarità che impone interventi di natura sia sociale che sanitaria “molto impegnativi”.

“E’ questo uno dei temi principali che stiamo affrontando – ha aggiunto -. Io sono fortunato, sono risultato positivo ma in forma sicuramente non forte; la gestione in casa è complessa e dipende dall’organizzazione della struttura della  casa stessa. Ci sono molti nuclei famigliari in difficoltà, con una condizione di solitudine che si accumula e rende la situazione sempre più complessa. Ci sono positività magari non rilevate, che richiedono interventi forti dei medici di base.

“La Regione ha organizzato queste nuove unità di intervento domiciliare, le USCA, ma sicuramente il meccanismo deve ancora ingranare; bisogna unire fortemente la parte sanitaria alla parte sociale e al volontariato. Senza contare che le esigenze sono in profondo aumento: spesa, farmaci, ecc”.

Per quanto riguarda i tamponi, argomento che ha sollevato critiche negli ultimi giorni, “è uno dei temi che riguardano anche la capacità organizzativa (a tappeto sarebbero tantissimi). Tuttavia abbiamo sottolineato con forza che in alcuni luoghi servirebbero campagne di tamponi opportune, ad esempio nelle case di riposo. Questi sono luoghi delicatissimi, dove le fragilità delle persone ospitate vanno tenute in particolare considerazione”.

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