Cronaca

Sindaci lombardi: 'Regole chiare'. Galimberti: 'La nostra sanità non può più reggere'

Coronavirus, tutti atteniamoci alle disposizioni

⚠️ CORONAVIRUS - ATTENIAMOCI TUTTI ALLE DISPOSIZIONI ALTRIMENTI IL SISTEMA SANITARIO RISCHIA DI NON REGGERE - AGGIORNAMENTO ORE 17.43Ho terminato una call con Regione Lombardia e i sindaci dei capoluoghi lombardi. Abbiamo chiesto risposte immediate per il nostro ospedale perché il sistema sanitario rischia di non reggere più a questa emergenza e misure più restrittive. Un appello ai cittadini: tutti atteniamoci alle disposizioni che ci sono state date per la salute nostra e della comunità!ASST di Cremona - Azienda Socio - Sanitaria TerritorialeATS della Val Padana‼️ Segui gli aggiornamenti sulla pagina ‼️

Pubblicato da Gianluca Galimberti su Sabato 7 marzo 2020

“Subito regole certe, chiare e inequivocabile da trasferire ai nostri cittadini”. E’ questo il messaggio unanime che i dodici sindaci dei capoluoghi di provincia hanno chiesto al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, di trasferire al premier, Giuseppe Conte, e al suo Governo. L’istanza è giunta al termine della riunione che ha raggruppato in teleconferenza i primi cittadini, tra cui Gianluca Galimberti, oltre che il presidente dell’Anci Lombardia, Mauro Guerra e dell’Upl, Vittorio Poma e “nella quale – fa sapere il presidente Fontana – mi è stato raccomandato di ottenere risposte in tempi rapidissimi, visto che domani sera scade la validità del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che contiene le attuali restrizioni previste in Lombardia e nella ‘zona rossa’”.

“I sindaci, alla luce dei dati relativi alla diffusione del contagio e della ‘pressione’ del crescente numero dei malati nelle strutture ospedaliere, puntualmente inviati al Governo e al commissario Angelo Borrelli – ha spiegato il governatore – hanno sostenuto la necessità di mettere in campo misure stringenti e rigorose in base alle quali si possano chiedere sacrifici alle comunità. E’ chiaro che ciò può avvenire solo in presenza di indicazioni rapidissime”. “Mi ha fatto davvero piacere – ha proseguito Fontana – sentire questa unità di intenti perché, come ho sempre detto fin dall’inizio con la massima trasparenza, questa situazione, che si fa di giorno in giorno più critica, si vince solo con la compattezza delle Istituzioni, ma soprattutto con la consapevolezza il contributo fattivo dei cittadini”.

Proprio Galimberti ha dichiarato a margine dell’incontro attraverso un video postato sui prori canali social: “La situazione è molto seria e la stiamo seguendo con estrema attenzione. La questione principale è la tenuta del nostro sistema sanitario che sta stringendo i denti ormai da due settimane e non può più reggere in queste condizioni. Occorre che vengano date risposte e supporti immediati al nostro ospedale, coinvolgendo tutto il sistema sanitario nazionale: ci si sta muovendo in questa direzione, ma occorre aumentare l’impegno. Abbiamo chiesto a Regione misure più restrittive per evitare totalmente luoghi in cui troppe persone si possano incontrare. L’obiettivo è quello di non aggravare una situazione già molto difficile”. Il sindaco di Cremona lancia quindi un appello a tutti i cittadini, “non solo gli anziani, ma anche i giovani”: “Adottate tutti i presidi e i comportamenti prescritti,  dal restare a casa il più possibile, mantenere le distanze, lavarsi le mani, limitare baci e abbracci e non frequentare luoghi troppo affollati”.

Per quanto riguarda il comune di Cremona, nella giornata di oggi, sabato 7 marzo, sono stati effettuati dalla Polizia Locale, 38 controlli tra medie e grandi strutture commerciali chiedendo e verificando il rispetto delle prescrizioni, ma come comune non possiamo controllare tutto e tutti. Per cui attenetevi rigorosamente alle misure che ci hanno dato e a quello che, speriamo in brevissimo tempo, ci verrano date”. “Fatelo – ha concluso Galimberti – per la vostra salute e per la salute di tutti. Se vogliamo uscire da questa emergenza – sottolinea ancora Galimberti – serve l’aiuto di tutti, altrimenti i sanitari, cui va il mio ringraziamento, non riusciranno a curare tutti i pazienti”.

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