Cronaca

Decreto Coronavirus: nessun comune cremonese nelle aree di quarantena

Varato in tarda serata di sabato il decreto legge che estende il divieto di allontanarsi dalla propria residenza agli abitanti di Vò Euganeo, in provincia di Padova, che si aggiunge ai 10 comuni del lodigiano. Quasi certa la sospensione delle gite scolastiche. Stop alle manifestazioni sportive previste per domenica 23 in Lombardia e Veneto.

Le tende di accoglienza approntate davanti all'ospedale di Cremona (foto Sessa)

Varato in tarda serata dal Consiglio dei Ministri, dopo una riunione fiume presso la sede della Protezione Civile, il decreto legge finalizzato alla salvaguardia della salute nell’emergenza epidemiologica in corso. Il presidente del consiglio Conte ha ringraziato tutto il personale sanitario e della Protezione Civile, tutti coloro “che stanno lavorando per contenere la diffusione di questo virus”. Sottolineata la stretta collaborazione tra Governo e i governatori Fontana e Zaia, presidenti delle due regioni più colpite.

Tanti i casi che si stanno sommando nel nostro Paese, ma questo perchè la guardia è alta, ha detto Conte, che ha poi illustrato una delle misure contenute nel decreto, l’estensione del divieto di allontanamento dalla propria residenza alla popolazione di Vò Euganeo, che si aggiunge ai 10 Comuni lodigiani al confine con la provincia di Cremona già isolati da ieri. In queste aree dunque non è consentito né l’ingresso né l’allontanamento ed è vigente anche la sospensione delle attività lavorative. Dunque per ora il cordone sanitario non è stato esteso a comuni della provincia di Cremona. Segnalato il caso di una famiglia (rivelatasi assolutamente sana) che aveva cercato di allontanarsi dall’area di quarantena per recarsi al sud. Le violazioni saranno anche passibili di sanzione penale “ma queste misure sono dettate dalla necessità di tutelare le comunità locali”, ha detto Conte.  Dunque sono misure impositive quelle contenute nel decreto legge, al fine di impedire “comportamenti non raccomandabili per contenere il contagio. Le nostre misure di cautela sono sempre nel segno della proporzionalità e della cautela” Anticipando le possibili critiche politiche, Conte ha specificato che si tratta di decisioni assunte su base tecnico scientifica. Verranno disposti dei presidi da parte di forze di Polizia e forze dell’Ordine. Se necessario anche le Forze Armate.

Il Ministro della Salute Speranza ha parlato di altre misure rese possibili dal decreto legge e che già nelle prossime ore potrebbero essere adottate dai singoli ministri: sospensione domenica 23 febbraio delle manifestazioni sportive in programma in Veneto e in Lombardia e sospensione delle gite scolastiche in Italia e all’estero. Per quanto riguarda le attività educative scolastiche invece la decisione è rimessa alle autorità locali.

Il capo della Protezione Civile Borrelli ha poi fatto un aggiornamento sui dati: 79 le persone colpite dal virus: 76 positivi, 2 deceduti e una persona dimessa da Spallanzani. Cinque le regioni coinvolte, tutte al nord: in Lombardia 54 casi, in Veneto 17; 2 in Emilia Romagna; 2 nel Lazio (la coppia cinese) e una in Piemonte. Ricoverate con sintomi sono 33 persone; in terapia intensiva 18; 11 le persone positive in isolamento domiciliare in quanto non hanno particolari sintomi.

Il responsabile dell’istituto Spallanzani Brusaferri ha infine spiegato che nelle due aree focolaio, quella veneta e quella lodigiana, è in corso l’analisi epidemiologica con l’obiettivo di andare a costruire la catena di trasmissione, dopo che l’ipotesi iniziale che il pazienze zero fosse la persona da poco tornata dalla Cina con cui si era incontrato il 38enne di Castiglione d’Adda, è stata smentita dalle analisi di laboratorio che non non hanno trovato traccia degli anticorpi.  Dunque la ricerca dell’origine del contagio non è ancora terminata. g.biagi

foto Sessa

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...