Cronaca

Bullismo e razzismo, la Cremo all'Aselli: 'Si combattono con la bontà, studio aiuta nello sport'

(foto Sessa)

“C’è qualche bullo qui che lo mettiamo in riga?”. Va dritto al punto Daniel Ciofani che insieme al compagno di squadra Alessandro Crescenzi e al direttore sportivo Nereo Bonato hanno incontrato questa mattina, mercoledì 19 febbraio, al Liceo Aselli le otto prime dell’istituto. Temi caldi dell’incontro, infatti, sono stati il bullismo e il razzismo.

“A parte gli scherzi – ha proseguito Ciofani – si tratta di un argomento molto serio. Io stesso, in campo, sono vittima di bullismo quando ricevo gli insulti da parte di adulti e mi chiedo che esempio possano dare? Mia moglie e mio figlio non vengono più a vedere le partite per questo motivo: come posso sentirmi? Noi siamo pagati per giocare e per farlo bene, non per essere insultati”. Il numero 9 grigiorosso ha quindi aggiunto: “Il bullismo è una piaga che è sempre esistita, ma ora con il cyberbullismo arriva anche quando pensi di essere al sicuro a casa tua. Parlatene con i vostri genitori e con quante più persone possibili e non ridete quando vedete bullo in azione, chi ride è debole: bisogna isolare il bullo. E’ un fenomeno che si combatte solo con la bontà: Madre Teresa diceva: ‘Non invitatemi a una manifestazione contro la guerra, ma ad una per la pace’”.

Incalzati dalle domande dei ragazzi, che hanno preso sempre più coraggio con il passare dei minuti, sia Ciofani che Crescenzi hanno negato di aver assistito ad episodi di bullismo negli spogliatoi e di razzismo in campo, ma il difensore arrivato a gennaio dall’Hellas Verona ha voluto sottolineare: “Siamo nel 2020, spero che succedano sempre meno episodi di razzismo, è importante che anche le famiglie diano il buon esempio ai propri figli: è un male che va sradicato alla radice”.

L’attaccante ha quindi voluto lanciare un messaggio chiaro: “Non ho rinunciato alla scuola per fare il calciatore, sono laureato in Scienze Motorie: mi piace leggere e suonare la chitarra. Si possono conciliare le due cose anche perché lo studio vi aiuta nello sport: è una cosa importante che consiglio a tutti”. “All’inizio – ammette Ciofani – devo confessare di non essere stato entusiasta di venire qui oggi, ma poi ho iniziato a vederla come un’opportunità: voi siete in una fase critica della vostra vita, ma avete un’età bellissima a cui tornerei. Un’età da vivere appieno, ma nella bontà: dovete distinguervi dal male. Ricordatevi, come dice un proverbio indiano, che quando punti il dito verso qualcuno le altre tre sono puntate verso te stesso”.

Tante le curiosità cui i due calciatori hanno risposto, dall’organizzazione della vita ai momenti felici e bui delle rispettive carriere, passando per gli idoli (Van Basten per Ciofani, Messi e Dani Alves per Crescenzi, nda) e per i social, come ha evidenziato ancora il numero 9: “Dietro alla tastiera si è tutti leoni, poi a tu per tu nessuno dice niente. Considero i social ‘asociali’ quando vengono utilizzati in un certo modo: le parole feriscono tutti, calciatori e non, e non ci si abitua mai alle offese. Ogni azione ha delle conseguenze, per cui pensateci bene prima di agire”.

Non poteva mancare, infine, un riferimento al momento che sta vivendo la Cremonese in campionato. “Ho 28 anni – ha detto Crescenzi – e ho ancora voglia di migliorarmi e molti obiettivi da raggiungere tra cui tornare in Serie A, magari con questa maglia: sarebbe fantastico, anche se ora non siamo nella posizione migliore, tuttavia non si sa mai”. “Anche noi – ha aggiunto Ciofani – abbiamo grandi aspettative su di noi, siamo i primi a starci male: ci auguriamo di aver trovato la quadra, ma ci vuole un po’ di tempo. Guardate la Lazio: sta raccogliendo il frutto di quattro anni di lavoro e oggi lotta con la Juventus che spende molto di più. Sappiate comunque che ce la mettiamo tutta, siamo tifosi di noi stessi e della Cremonese”.

mtaino

Fotoservizio Francesco Sessa

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