Cronaca

Formigoni: 'Mai ricevuto soldi, i viaggi sempre pagati'. Su 'Vero': 'Tutto alla luce del sole'

Foto Sessa

E’ durato 50 minuti l’esame dell’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni, 72 anni, che oggi si è difeso dall’accusa di corruzione e turbativa d’asta che lo vede imputato nel procedimento in corso a Cremona su un presunto giro di tangenti nella sanità. “Non ho mai ricevuto denaro nè da Guarischi, nè da Lo Presti”, ha detto Formigoni. “Non ho mai fornito informazioni riservate, su atti tra l’altro pubblici, non ho mai influito su nulla, tutto si è sempre svolto alla luce del sole”.

Al centro dell’inchiesta cremonese, l’apparecchiatura oncologica ‘Vero’, venduta nel 2011 all’ospedale di Cremona dall’imprenditore catanese Giuseppe Lo Presti, titolare della Hermex Italia, per la cifra di  otto milioni di euro. In aula Lo Presti aveva ammesso di aver versato una tangente di 427 mila euro all’ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi, ex enfant prodige di Forza Italia, collettore di mazzette (a suo carico c’è una condanna definitiva a 5 anni per corruzione) e amico di Formigoni, in cambio dello sblocco del finanziamento. La somma era a pagamento di fatture emesse a favore della società di Guarischi, diventato consulente di aziende nel campo farmaceutico e della sanità. L’obiettivo era quello garantire un trattamento preferenziale alla Hermex nelle gare per la fornitura di ‘Vero’. Quattro di queste, però, non entravano nell’ambito della consulenza di Guarischi, ed erano state emesse proprio in corrispondenza dei viaggi di Roberto Formigoni, che si sarebbe adoperato per sbloccare il finanziamento relativo alla vendita di ‘Vero’.

In aula, Formigoni ha ricordato di aver conosciuto Guarischi negli anni ’80, quando quest’ultimo aveva iniziato la sua carriera politica. “Nel 1984”, ha spiegato l’ex governatore, “sono stato eletto al Parlamento europeo e le occasioni di incontro tra noi sono diventate molto frequenti. In quegli anni Milano era una delle capitali del dibattito politico. C’è sempre stata una simpatia reciproca, poi lui è diventato consigliere regionale e io, nel 1995, presidente della Regione. I rapporti si sono intensificati a partire dal 2008, con una frequentazione extrapolitica. Insieme abbiamo fatto cene e vacanze. Lui mi ha fatto conoscere la sua famiglia e anche l’avvocato Luana Cazzato, con la quale ho avuto una relazione”.

Sulla questione ‘Vero’, Formigoni ha riferito di non aver avuto “nessunissima partecipazione”: “Lo Presti”, ha detto, “non l’ho mai visto, nè conosciuto. Ricordo solo di un’apparecchiatura particolarmente innovativa di cui mi aveva parlato il mio assessore alla Sanità Luciano Bresciani. Era entusiasta di questa macchina che era installata all’ospedale Sant’Anna di Como. Io gli dissi che avremmo potuto proporla anche ad altri ospedali della Lombardia e lui mi rispose che ne avrebbe parlato con il direttore generale Lucchina”. L’ex governatore ha anche spiegato di aver dato moltissimo spazio alle richieste che gli arrivavano da parte di imprenditori, sindaci, presidenti delle province, esponenti della società civile. “Lavoravo dalle 12 alle 14 ore al giorno e di tutti ascoltavo le esigenze, le proposte, le lamentele. Ma poi queste persone le rimandavo ai propri settori di competenza, in quanto il presidente della Regione non è un tuttologo”.

Dai conti correnti di Guarischi esaminati dagli inquirenti risulta il pagamento di alcuni viaggi di cui Formigoni aveva beneficiato tra il 2012 e il 2013. Si parla di viaggi su aerei privati o elicotteri, soggiorni di lusso in località turistiche come Oman, Sudafrica, Croazia, Sardegna, Saint Moritz, che l’ex governatore faceva assieme allo stesso Guarischi. Sarebbe stato proprio quest’ultimo ad aver pagato le vacanze. Falso, secondo Formigoni: “Ognuno pagava la sua quota. Non ho mai nemmeno ricevuto regali, tantomeno un orologio, che io non porto dal 2000. Guarischi lo sapeva e proprio per questo non me l’avrebbe mai regalato”. Formigoni ha ricordato il viaggio in Sudafrica nel periodo natalizio nel 2011. “Eravamo in quattro. Il viaggio è stato organizzato da Guarischi che ha sempre avuto buon gusto, era efficace. Ha scelto l’agenzia che offriva la combinazione migliore. Io ho partecipato con un assegno da 7.000 euro, ma Guarischi si è visto chiedere l’immediato pagamento dell’intera quota. In quel momento non potevo, e ho chiesto a Luana Cazzato se poteva fare lei per me. Lei ha quindi versato un assegno di 2.000 euro per la mia quota che poi le ho restituito. Non è vero che ho avuto un aiuto economico da parte di Guarischi”. Nel giugno e nel settembre del 2012 il viaggio in Croazia: “Eravamo un gruppo vasto, siamo andati con un aereo di linea Easy Jet. Ognuno ha pagato il suo biglietto. Il costo complessivo è stato di 11.900 euro, io ho partecipato con una mia quota.  Lì, tramite Juric, conosciutissimo in zona, essendo il proprietario di una pensioncina, abbiamo noleggiato una barca. L’ha pagata lui e noi poi lo abbiamo rimborsato. In contanti, perchè voleva essere pagato così”. Formigoni ha raccontato anche del noleggio di elicotteri con destinazione Valtellina e Saint Moritz. “Anche lì il meccanismo è stato analogo”. Tranne durante una vacanza in Sardegna, dove l’amico Pierangelo Daccò gli aveva messo a disposizione la villa e il personale. “In quel caso non mi hanno fatto pagare”, ha raccontato l’ex governatore, “perchè grazie a me abbiamo avuto il soggiorno gratuito”.

Sara Pizzorni

Foto di Francesco Sessa

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