Ambiente

Cantiere rumoroso via Vecchia Dogana, Pasquali: 'Le cose devono cambiare'

Qualcosa dovrà cambiare in merito al cantiere ferroviario di via Vecchia Dogana, dove i residenti  da mesi lamentano disagi che vanno dagli odori molesti, allo sporco, ai rumori nelle ore notturne. La questione è stata oggetto di un incontro nella mattinata di martedì, che ha visto la partecipazione dei residenti, con le portavoce Silvia Belicchi, la promotrice della raccolta firme recentemente presentata in Comune, Cristina Stringhini, l’assessore alla partita Simona Pasquali, la dirigente Mara Pesaro, rappresentanti di Rfi, Arpa Lombardia e Ats Valpadana.

Un incontro che ha chiarito diversi punti, a partire dal fatto che il cantiere in questione, che usufruiva di una deroga per i rumorosi lavori notturni in quanto considerato temporaneo, non è in realtà classificabile come tale. Si tratta infatti di un punto di scalo che viene via via adibito a cantiere in base alle necessità, e che quindi diventa una sorta di cantiere permanente. E questo cambia le carte in tavola: “Se il cantiere diventa permanente, si devono prendere accordi diversi” ha detto Mara Pesaro. “Bisogna iniziare a parlare di una barriera antirumore e di altre prescrizioni”. Un discorso supportato anche da Pasquali: “Deve cambiare l’approccio culturale con l’azienda, perché il cantiere si trova comunque in una zona residenziale e deve quindi incontrare le esigenze dei residenti”.

Del resto la deroga, come ha ribadito anche Bruno Sacchi, dirigente Arpa Lombardia, “può essere concessa soltanto nel caso di attività temporanee. E difatti pensavamo che questo cantiere lo fosse”.

Insomma, sebbene il rappresentante di Rfi intervenuto alla riunione abbia ribadito che il cantiere è in regola, che non viene trattato l’amianto – come invece temevano i residenti – e che è costantemente monitorato, le preghiere dei residenti sembrano aver finalmente sortito l’effetto sperato. Anche le giustificazioni sul lavoro notturno avanzate dall’azienda (“l’esigenza di lavorare di notte è legata a dare il minore impatto possibile alla linea ferroviaria e ai pendolari che ne usufruiscono”, ha spiegato), non sono bastate a chiudere la questione: “Un conto è lavorare alle 21, un altro conto è farlo alle 3 della mattina” ha detto l’assessore.

A questo proposito, l’assessore Pasquali ha stabilito di riunire un tavolo tecnico entro 30 giorni, tra tutti gli attori coinvolti, per cercare di mettere nero su bianco le possibilità di intervento. Si ipotizza la realizzazione di barriere antirumore, o di dispositivi che possano isolare i macchinari più rumorosi. Ma tutto è ancora allo studio, e saranno necessari studi e passaggi tecnici per capire in che modo si potrà intervenire.

“Noi la notte non dormiamo perché gli operai al lavoro tagliano le traversine con il flessibile” spiegano i residenti. “A volte capita di essere svegliati di soprassalto da rumori improvvisi, che poi vanno avanti anche per mezz’ora. Non si riesce a dormire. Senza contare il disagio dello sporco oleoso che si deposita sui davanzali e sui pavimenti quando teniamo le finestre aperte”. Insomma, una serie di disagi che, in un modo o nell’altro, dovranno essere risolti.

Laura Bosio

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