Cronaca

Ospedale: distacchi da pareti esterne, l'Asst approva lavori di ripristino per 343mila euro

L’ospedale di Cremona mostra tutti i segni del tempo e la direzione corre ai ripari per evitare il peggio. Un peggio in parte già diventato realtà, visto che pezzi di rivestimenti esterni delle facciate del monoblocco sono già caduti rischiando di piombare sulle zone pedonali e per questo le aree erano state transennate. Finalmente, con decreto del direttore generale Giuseppe Rossi del 17 gennaio, l’Asst approva il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il ripristino delle condizioni di sicurezza dei cornicioni e delle pareti esterni del presidio ospedaliero. Il progetto, per un importo di 343mila euro complessivi, nasce – si legge nel decreto – dalla “necessità di mettere in sicurezza con opere strutturali primariamente i cornicioni e le pareti interessanti i tratti dei corpi di fabbrica B, C, E, G, H sovrastanti accessi pedonali del presidio, nei quali sono molto evidenti fenomeni di degrado del calcestruzzo e nei quali si sono manifestati fenomeni di distacco con caduta dall’alto di blocchi di calcestruzzo, accessi attualmente delimitati al transito di persone per evidenti ragioni di sicurezza”.

I problemi pare che risalgano a tempo addietro, a prima del subentro del Dg Giuseppe Rossi al predecessore Camillo Rossi.

L’intervento costituisce un secondo stralcio di un intervento di messa in sicurezza generale delle strutture del Presidio Ospedaliero di Cremona, compatibile con le risorse finanziarie attualmente a disposizione. “La struttura ospedaliera – si legge nella relazione dell’ufficio tecnico dell’azienda –  è stata realizzata negli anni Sessanta, con fondazioni continue e a piastra su pali, pilastri in cemento armato, setti di controvento, nuclei scala in cemento armato, travi in cemento armato, gronde in c.a. I tamponamenti perimetrali sono costituiti da ampie vetrate e per le rimanenti parti in muratura, in doppio tavolato di laterizio forato. La superficie esterna ha una finitura con piastrelle a correre e talvolta pareti unicamente intonacate e finite al civile.
Lo stato di danneggiamento rilevato è causato dall’azione chimico fisica ambientale e dalla vetustà, con degrado delle parti più esposte alle azioni antropiche e con il tempo, si sono generati fenomeni di degrado e disgregazione delle strutture in c.a. che sono irreversibili, in particolare sulle gronde, evidentemente le più esposte.
Il fenomeno chimico fisico che ha provoca il degrado delle gronde e muri in c.a. è dovuto alla carbonatazione, che si configura mediante la diffusione e la propagazione nel tempo dell’anidride carbonica all’interno delle masse di calcestruzzo …”
In una prima fase i lavori consisteranno nel rifacimento delle parti intonacate nelle varie facciate e nel consolidamento
dei cornicioni di gronda; quindi verrà fatto il risanamento/consolidamento globale delle strutture danneggiate e soggette a degrado chimico, fisico e biologico, soprattutto delle strutture in cemento armato, con particolare attenzione ai tamponamenti esterni, definiti dalla relazione tecnica “instabili e non verificati all’azione sismica locale”. Previsti quindi, tra l’altro, la rimozione totale delle strutture metalliche in copertura; la demolizione dei tamponamenti esterni e dei rivestimenti in piastrelle sui vari prospetti; nuovi tamponamenti esterni in laterizio; rinforzo pilastri in angolo zone tamponamenti; consolidamento con rinforzo travi marcapiano. g.b.

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