Omicidio di via Massarotti Il papà di Gloria confessa Ecco cosa scriveva alla sua ex
Dal carcere di Pavia, dove è rinchiuso per aver ucciso la sua bambina, ha confessato poco tempo fa di essere lui l’omicida, e non il presunto rapinatore di cui aveva parlato al pm e al giudice che lo avevano interrogato subito dopo il delitto. E’ stata la sua mano, quella del papà Kouao Jacob Danho, 37 anni, ivoriano, ad uccidere, il 22 giugno scorso, la piccola Gloria, 2 anni, accoltellata due volte, una al fegato e una ai polmoni, nell’appartamento di via Massarotti dove il 37enne si era trasferito dal primo giugno. Le tracce ematiche e le impronte trovate sul coltello riportano esclusivamente al papà e alla figlia. Il movente è quello della vendetta: Jacob ha ucciso Gloria per vendicarsi della moglie, che dopo l’ultimo, violento litigio, aveva sempre rifiutato le sue ripetute richieste di tornare insieme. Lei e la figlia erano ospiti in una casa protetta. La donna è assistita dall’avvocato Elena Pisati. “Tu mi manchi e l’assenza di Gloria mi distrugge”, le scriveva lui. “Guarda Gesù Cristo di Nazareth sulla Croce. Sono pronto a fare tutto per te”. “Perdonami, ti chiedo di accettare il mio perdono. Pensa a Gloria”. Sono alcuni dei messaggi che l’uomo mandava all’ex compagna tradotti dal francese all’italiano e trascritti dal consulente tecnico della procura che nei giorni scorsi ha depositato la perizia. Il primo sms è del 12 marzo, l’ultimo del 2 maggio, quando Isabelle lo aveva bloccato. E lui le aveva scritto: “Bloccarmi non è la soluzione, per l’amor di Dio. Ti amo, mio amore. Pensa a Gloria”. “Dimmi come vedi la strada per la nostra famiglia, non dare ragione al diavolo, dalla a Dio e a suo figlio Gesù Cristo. Accetta il mio perdono e il mio pentimento, il mio cuore soffre”. Lo scorso luglio il gip aveva respinto la richiesta di perizia psichiatrica per Danho, trasferito dal carcere di San Vittore in quello di Pavia, accusato di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione.
Sara Pizzorni