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Salvini: 'Pd dietro le Sardine: la prova arriva da Cremona' Replica: 'Assolutamente falso'

C’è il Pd dietro le Sardine? E’ quanto sostiene la Lega che, prima attraverso un post di Roberto Calderoli e poi di Matteo Salvini, ha condiviso e commentato un articolo apparso su Il Giornale (qui l’articolo completo) in cui si teorizzava questo legame portando a sostegno un’email inviata da un account ufficiale del Partito Democratico di Cremona in cui si invitava a recarsi al raduno di piazza della Pace di venerdì 20 dicembre.

“Finalmente – ha scritto su Fb Calderoli, citato anche dal ‘Giornale’ – la verità che già intuivamo viene a galla completamente, nero su bianco, certificando che le Sardine sono un’emanazione del PD, una loro creatura, senza il loro marchio perdente. Questa mail, che allego, che invita al raduno delle Sardine a Cremona di ieri, di venerdì 20 dicembre, arriva da un indirizzo mail del Partito Democratico. Ecco la banale e scontata verità: le giovani e ingenue Sardine altro non sono che i giovani del PD. Non che ci fossero dubbi a riguardo, ma almeno da adesso si gioca a carte scoperte. Le Sardine non sono il nuovo che avanza, sono il vecchio che conosciamo bene con le insegne del PD che perde a ogni elezione…”. Un pensiero che anche Salvini ha voluto condividere, con tanto di screenshot dell’email cremonese, sempre su Facebook: “Hai capito? Gratta-gratta… Il candidato del Pd in Emilia-Romagna nasconde il simbolo, questi si travestono da pesci con dietro il Pd che organizza… Certo che se si vergognano cosí tanto del loro partito io qualche domanda me la farei…”. Una posizione condivisa anche dai consiglieri di centrodestra Carlo Malvezzi (Forza Italia) e Marcello Ventura (Fratelli d’Italia), che già il 19 dicembre aveva postato l’email in questione.

L’email postata da Ventura sul proprio profilo Fb

Gli interessati, però, negano con decisione. Se è vero che alcune email sono state inviate da un account del Pd cittadino, è altrettanto vero che l’originale è arrivato direttamente dalle stesse Sardine, come spiega Alessandro Parmigiani, esponente cremonese: “Nella mailing list c’erano anche indirizzi di esponenti di diverso tipo, soprattutto dell’associazionismo e probabilmente anche del Pd che, a sua volta, ha inoltrato il nostro comunicato”. Un fatto accaduto anche altrove con, ad esempio, esponenti del Movimento 5 Stelle, come ricorda lo stesso Parmigiani. Ma soprattutto, una pratica consolidata da parte dei dem, come sottolinea il segretario provinciale Vittore Soldo: “L’abbiamo inoltrata scrivendo in calce ‘Riceviamo e inoltriamo’. Ci arrivano diverse email di varie iniziative e di solito le inoltriamo alla nostra rete per cortesia: così è stato fatto anche in questo caso”. E in effetti, una email originale delle Sardine esiste, come quella giunta in redazione a CremonaOggi e il cui testo è identico a quello inoltrato dal Pd.

L’email inviata dall’account delle Sardine a CremonaOggi

In piazza in ogni caso erano presenti diversi dem, ma anche esponenti di area liberale e di centrodestra. Uno di loro, un ex Forza Italia, ha anche invitato a partecipare diversi contatti, come conferma ancora Parmigiani, che aggiunge: “Se anche fosse stato ancora nel partito, perché avremmo dovuto fermarlo dal condividere la nostra email?”. Il punto definitivo alla polemica, ritenuta da più parti strumentale e sterile, la mette proprio l’esponente delle Sardine: “Dietro alle Sardine di Cremona non c’è il Pd”. Una vicinanza comunque c’è: Parmigiani è stato iscritto ai dem per un anno (ora non più, nda) e 11 esponenti su 13 del ‘coordinamento’ cremonese non ne fanno parte in alcuna forma. Nonostante non sia l’ispiratore della manifestazione di piazza della Pace, il giudizio di Soldo sul flash mob di piazza della Pace è comunque positivo: “Era una manifestazione di pre-politica, un richiamo ad un rigore di linguaggio e ad un approccio che deve essere rispettoso e che deve restringersi sui temi. Un atteggiamento che condivido e che è rivolto prima di tutto alla politica nel suo insieme: un messaggio che deve essere colto perché se non lo facessimo buona parte di quegli elettori non si sentiranno rappresentati”.

mtaino

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