Cronaca

Si è spento a 88 anni Andrea Mosconi, il 'papà degli Stradivari'

Ogni mattina contava i passi che separavano casa sua a Palazzo Comunale, la sua seconda casa. Per lunghi anni Andrea Mosconi è stato il ‘papà degli Stradivari’, il curatore dei preziosi violini della collezione civica, quando questa si trovava in piazza del Comune. Il ‘maestro Mosconi’, come era chiamato da tutti, si è spento ieri mattina, domenica 22 dicembre, a 88 anni nella sua abitazione di via Navaroli. Lascia la moglie Rosetta e i tre figli Mario, Anna ed Elisa. Si era ritirato dall’attività di conservatore dei beni liutari del Comune quando le collezioni hanno traslocato al nuovo Museo del Violino. Mosconi è stato uno dei primi a credere sulle potenzialità di liuteria e musica quale volano turistico della città in anni un cui questa sensibilità non esisteva ancora sotto il Torrazzo. Nei decenni da lui trascorsi a Palazzo sono state innumerevoli le troupe giornalistiche e televisive italiane e straniere che si sono occupate di questo uomo che ogni mattina, 365 giorni all’anno, estraeva dalle vetrine gli strumenti di Stradivari, Amati e Guarneri e uno ad uno li suonava sulle note di Bach e Vivaldi, rinnovando quotidianamente un rito che aveva il fascino di una sapienza antica, di un tempo quasi mitico. Mosconi aveva una preparazione a 360 gradi, perché era musicista, liutaio e musicologo.

Andrea Mosconi nasce il 7 luglio 1931, consegue il diploma di violino al Conservatorio di Parma e il diploma alla Scuola di Liuteria di Cremona, dove studia sotto la guida di Pietro Tatar. Nella stessa Scuola sarebbe poi stato docente di intaglio e di violino. Consegue anche il diploma in Paleografia Musicale sotto la guida di un luminare della materia, Federico Mompellio. Amico e confidente di Simone Ferdinando Sacconi, il liutaio italo-americano che ogni estate veniva a Cremona per studiare gli strumenti dei grandi autori dell’epoca classica, collabora con lui alla stesura del celebre libro ‘I segreti di Stradivari’, edito nel 1972. Direttore per lunghi anni della Civica Scuola di Musica ‘Claudio Monteverdi’ e del Museo Stradivariano, negli anni ’80 contribuisce alla nascita dell’Accademia di alto perfezionamento per archi Walter Stauffer, stringendo una solida amicizia con i maestri Accardo, Giuranna, Filippini e Petracchi. Con lui la città perde una delle personalità che più hanno contribuito alla creazione della fama di “Cremona capitale della liuteria e della musica” a livello internazionale.

Roberto Codazzi

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