Cronaca

Frodi creditizie e furti d'identità, è allarme: 73 casi nei primi sei mesi del 2019

E’ emergenza furti d’identità online: sono state 73 le frodi creditizie mediante furto di identità verificatesi in territorio cremonese solo nel 1º semestre del 2019. Un fenomeno preoccupante, che precede l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene. Un fenomeno che negli ultimi tempi sembra essere purtroppo molto comune: è proprio di questi giorni ad esempio l’episodio che ha visto protagonista l’assessore comunale Andrea Virgilio, a cui hanno hackerato il profilo Facebook, a cui ora non può piu accedere.

Il dato è stato elaborato dal’Osservatorio Crif-MisterCredit, che complessivamente segnala quasi 16.700 casi in Italia, con una crescita del +36,7% rispetto al medesimo periodo del 2018 e un danno stimato che supera complessivamente i 77 milioni di euro. Il periodo natalizio, ormai alle porte, potrebbe amplificare ulteriormente il fenomeno. Al contempo, “l’importo medio riscontrato risulta pari a 4.662 euro, in flessione del -21,4%, a confermare come i malintenzionati si stiano orientando su importi sempre più modesti rispetto al passato” si legge nel report.

In Lombardia, sono stati ben 2.305 i casi di frode registrati nel I semestre 2019 contro i 1.505 del corrispondente periodo del 2018 e i 1.106 del 2017. Un dato che posiziona la regione al 1° posto della graduatoria nazionale, precedendo Campania (2.278) e Lazio (1.933 casi). Incremento notevole per la nostra regione, che ha elevato l’allerta.

Le vittime. Secondo l’Osservatorio, la maggioranza delle vittime (il 64,9% del totale) sono uomini. Guardando all’età, invece, si nota un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno: le fasce di età nella quale si rileva il maggior incremento dei casi sono, infatti, quelle dei 18-30enni (+23,2%) e dei 31-40enni (+6,4%) mentre diminuisce l’incidenza tra i 51-60enni (-11,0%) e gli over 60 (-15,7%).

Le tipologie di truffa. Le cose che vengono acquistate in questo modo dai truffatori sono soprattutto elettrodomestici: il malvivente chiede un finanziamento in modo fraudolento utilizzando le identità rubate, facendo così addebitare il pagamento alle ignare vittime. Sono il 30,5% dei casi totali. Al secondo posto, in aumento del +0,7%, si piazza la categoria auto-moto (che arriva al 13,7% del totale), seguita dagli articoli di arredamento (con il 7,9%). Da sottolineare come continuino ad aumentare i casi che hanno come oggetto articoli di abbigliamento e prodotti di lusso che arrivano al 6,9% a fronte di una crescita del +55,3%, nonché quelle per prodotti di elettronica-informatica-telefonia (al 7,6%), con un +29,6%, e quelle per trattamenti estetici/medici (+8,8% anche se si fermano al 6,0% del totale).

Per quanto riguarda il tipo di bene in rapporto all’erogato, le categorie più colpite per cui si evidenzia una maggiore incidenza sono consumi/abbigliamento/lusso, travel/entertainment, spese per immobili/ristrutturazione e trattamento estetico/medico.

Il prestito finalizzato, continua a essere la tipologia di prodotto maggiormente coivolto nei casi di frode (con il 52,4% del totale), seppur in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al contempo raddoppiano i casi di frode che interessano le carte di credito, che arrivano a rappresentare oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo (il 25,8%, per la precisione). L’11% dei casi, infine, interessa i prestiti personali in virtù di un incremento del +55,1% rispetto al primo semestre del 2018.

Gli importi. Relativamente all’importo dei finanziamenti ottenuti in modo fraudolento nel I semestre 2019 la fascia compresa tra i 1.500 e 3.000 euro rappresenta il 23,4% del totale dei casi (in crescita del +12,1% rispetto al primo semestre del 2018), mentre calano di quasi il 40% i casi di frode con importi tra i 3.000 e 5.000 euro. Si registra invece un incremento di oltre il +10% dei casi con importo tra i 5 e 10.000 euro.

I tempi di scoperta. Sempre di più i tempi di scoperta sono caratterizzati principalmente da due macro categorie: da un lato quasi il 56% dei casi viene scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano ad emergere casi di frode messi in atto 3, 4 e addirittura 5 anni prima, con queste ultime che rappresentano addirittura il 14,4% del totale.

LaBos

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