Cronaca

Furto corpi di reato: 4 mesi all'ex responsabile per omessa vigilanza

Condanna a 4 mesi, pena sospesa, per Claudio Pagliari, ex responsabile dell’ufficio corpi di reato, finito a processo per omessa vigilanza nell’indagine sulla sottrazione di droga e armi dall’ufficio sequestri di palazzo di giustizia. L’imputato, che aveva la qualifica di direttore amministrativo, aveva provato a difendersi nell’udienza dello scorso 13 settembre, sostenendo di aver avuto altri compiti in altri uffici e di essersi fidato di Francesco Manfredi, ex addetto dell’ufficio corpi di reato. Era stato quest’ultimo, insieme all’altro dipendente infedele Attilio Valcarenghi, ex addetto alla cancelleria civile, ad aver rubato droga e armi dal caveau. Il primo, cassa integrato Tamoil e reclutato tramite agenzie interinali, ha già patteggiato una pena di quattro anni e dieci mesi, mentre il secondo, distaccato da un Comune negli uffici giudiziari, quattro anni e sette mesi. Nell’ottobre del 2016 entrambi erano finiti in carcere e poi ai domiciliari: Manfredi con l’accusa di concorso in peculato, violazione dei sigilli, falso e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, mentre Valcarenghi di concorso in peculato e detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo.

Claudio Pagliari, difeso dagli avvocati Simona Bracchi ed Ermilio Mola, è stato l’unico ad aver scelto il rito ordinario. Per lui, il pm Lisa Saccaro aveva chiesto il massimo della pena per il reato di omessa vigilanza, che è di 6 mesi, e la trasmissione degli atti alla procura per lo stesso reato di Pagliari della dirigente Laura Poli (quest’ultima richiesta non è stata accolta). “E’ emerso in modo chiaro”, ha detto il pm, “che l’imputato non vigilava affatto sull’ufficio”. “Un processo fantozziano”, hanno invece sostenuto i difensori, secondo i quali Pagliari, arrivato da Crema dopo l’accorpamento con il tribunale, è stato “crocifisso e preso come capro espiatorio. Era responsabile di svariati servizi, girava come una trottola, e sull’ufficio corpi di reato non aveva un ordine di servizio vero e proprio. In tribunale c’era una totale mancanza di organizzazione. Il vero responsabile è il ministero, perchè il tribunale è stato accorpato, ma il personale è rimasto sempre quello e Pagliari non è stato messo nelle condizioni ottimali per poter fare questo lavoro

Sara Pizzorni

 

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