Cronaca

Giornate Fai di Autunno: è corsa alla visita dei palazzi cremonesi

Grande partecipazione fin da subito per le Giornate Fai di Autunno, che hanno preso il via nella mattinata di sabato e che coinvolgono tre importanti edifici storici: Palazzo Vidoni Pagliari, gioiello dell’architettura cremonese del Cinquecento, ampiamente modificato nei secoli successivi come dimostrano le eleganti decorazioni neoclassiche del piano nobile; Palazzo Mina Bolzesi, con la sala dipinta da Giuseppe Diotti, l’ampio giardino e la ghiacciaia; e Palazzo Cattaneo, dimora nobiliare di grande impatto, le cui sale sono impreziosite da stucchi e raffinati dipinti tardo settecenteschi. Una due giorni di apertura resa possibile grazie all’impegno della delegazione Fai e dal Gruppo Fai Giovani di Cremona.

Presso Palazzo Mina Bolzesi, nella giornata di domenica, alle ore 11, 15 e 16, ci sarà la possibilità di visitare i locali dell’Academia Cremonensis e di conoscere l’importanza del patrimonio musicale cremonese attraverso le visite guidate condotte da Massimo Lucchi.

PALAZZO VIDONI PAGLIARI
Palazzo Vidoni Pagliari fu costruito tra il 1563 e il 1566 per volere dei Vidoni, ricchi mercanti di tessuti documentati a Cremona nel corso del XV secolo. L’edificio è caratterizzato da un bugnato rustico mentre, in corrispondenza del piano nobile sono collocate le finestre timpanate e a doppia voluta con teste di cherubini. Le modifiche tardo settecentesche del prospetto si devono a Faustino Rodi, che spostò l’entrata principale del palazzo su via Manzoni, arricchendola dell’attuale ingresso con colonne sovrastate da un balcone. L’interno della struttura fu notevolmente alterato tra gli anni ’30 e ’40 del Novecento, quando fu designato come sede della Federazione Fascista dei Commercianti. Le sale del piano nobile conservano ancora raffinate decorazioni neoclassiche ed eleganti stuccature, alcune delle quali riferite all’ornatista Antonio Dragoni. Dal 1952 l’edificio ospita l’Associazione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della Provincia di Cremona (Confcommercio).

PALAZZO MINA BOLZESI
Esempio maestoso di neoclassicismo impero, palazzo Mina Bolzesi fu eretto fra il 1812 e il 1815 per volere di Gaetano Bolzesi, ricco borghese dedito al commercio. Resta incerta la paternità del progetto, generalmente riferito a Simone Cantoni, mentre la facciata, secondo la storiografia locale, spetta al giovane Carlo Sada. All’interno si distinguono gli ambienti di rappresentanza verso la facciata su strada e gli appartamenti privati verso il giardino. Il salone di ricevimento fu decorato da Giuseppe Diotti con tre affreschi alle pareti – la Danza delle Stagioni, la Condanna di Antigone, Ulisse presso Alcinoo – e la grande scena dell’Olimpo sul soffitto, corrispondenti ai quattro elementi (Terra, Fuoco, Acqua, Aria), eseguiti fra il 1817 e il 1826. Seguono altri ambienti con affreschi e stucchi in cui si conservano le uniche opere della collezione Bolzesi rimaste in loco: il Ganimede di Camillo Pacetti e la Danzatrice di Gaetano Monti.

PALAZZO CATTANEO
Esempio di rilevanza dell’evoluzione artistica e della fusione di stili, Palazzo Cattaneo si presenta come una costruzione seicentesca, a cui furono successivamente sovrapposte numerose trasformazioni architettoniche. Divenuto di proprietà dei fratelli Ariberti, nel 1633 passò ai Cattaneo, che intrapresero un’importante riqualificazione della struttura. Intorno al 1788 si registrano gli interventi di Faustino Rodi, tra le personalità più attive in ambito architettonico nella Cremona di fine Settecento. A questa epoca si collocano le raffinate decorazioni del piano nobile, tra cui la Galleria Pompeiana, la Sala dell’Albero, in cui si ammirano riquadri con rovine di gusto preromantico, e la celebre Sala delle Cariatidi, ambiente luminosissimo e dalla cupola ellittica, in cui era solita esibirsi l’Accademia Filarmonica, fondata nel 1735.

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