Politica

Caso Signoroni, F.I.: 'Non valida la convocazione del consiglio da parte di Azzali'

“Nell’attesa che il ricorso presentato della Lega produca i suoi effetti, ci fa piacere che Signoroni abbia deciso di seguire il nostro consiglio e si sia dimesso per il bene e la tutela dell’ente Provincia”. Lo sostiene, attraverso un comunicato, il Coordinamento Provinciale di Forza Italia che interviene sul caso Signoroni. “Si sarebbero potute certamente evitare le contraddittorie azioni messe in campo in questo mese se si fosse fatta prevalere la prudenza e la saggezza”, si legge nella nota. “Purtroppo non è stato così. Ciò nonostante permangono ancora forti dubbi sulla legittimità di tutti gli atti che Mirko Signoroni ha emesso in questo periodo, non ultimo quello della nomina di un vicepresidente due giorni prima delle sue dimissioni, effettuato all’insaputa del consiglio provinciale in realtà mai convocato.
È chiaro che con questa nomina, poco prudente, gli stessi dubbi, le stesse preoccupazioni e gli stessi rischi che gravavano sulla legittimità degli atti emessi da Mirko Signoroni vengono riversati sugli atti eventualmente assunti dal consigliere Azzali, a partire dalla convocazione dello stesso consiglio provinciale. Il tutto mentre sull’intera vicenda pende un ricorso davanti al tribunale di Cremona presentato dalla Lega di Cremona”.
Il Coordinamento Provinciale di Forza Italia ribadisce che “gli unici atti ufficiali sono quelli del Segretario Nanni e del vicesegretario Bonvini, atti fino ad ora da nessuno contestati o impugnati, che dichiaravano l’ineleggibilità di Signoroni e il passaggio dell’esercizio delle funzioni al consigliere anziano. Nessun altro atto ufficiale è mai stato redatto da soggetti autorizzati ad emetterli.
Anzi, l’ultima comunicazione emessa dal vicesegretario Bonvini nella giornata di oggi, conferma che ci sono ancora incertezze non solo sulla validità degli atti assunti da Signoroni, ma anche di quelli che potrebbero essere assunti in futuro.
Ci domandiamo a chi giova compiere inutili forzature e assumere atti di dubbia legittimità, in palese contraddizione con le scelte fatte. In quale considerazione viene tenuta l’esigenza prioritaria di garantire all’ente provincia la propria normale attività?
Molti amministratori si stanno chiedendo se valga la pena continuare a correre ancora il rischio che gli atti disposti dal consigliere Azzali e dal consiglio provinciale possano essere oggetto di impugnativa e dichiarati nulli, con tutte le eventuali responsabilità civili e penali per funzionari e consiglieri provinciali.
Ci auguriamo che al più presto i dubbi siano fugati e gli atti della provincia e del consiglio provinciale siamo finalmente al riparo da eventuali invalidazioni future”.

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